(SG Records, 2011)
1. Our Lives Are Gone
2. You Are Really A Man
3. Ego Crisis
4. Of Illusions We Will Die
5. Fathers Of The Same Son
6. Mind Rapists
7. Deadly Memories
8. You Used To Like
9. Times Of Waste
10. Terminus
Ennesima sterzata stilistica per i portoghesi Haven Denied: dopo un debut album dalle sonorità di stampo power, la band ha orientato la bussola verso lidi più thrash per il secondo lavoro in studio, per poi cambiarsi nuovamente di abito sperimentando un mix tra metalcore, thrash e nu metal. Il frutto di questo ultimo restyling è Illusions(Between Truth and Lie), pubblicato tramite la marchigiana SG Records.
La nuova fatica in studio del combo portoghese è decisamente riuscita dal punto di vista musicale, mostrando una certa perizia tecnica e compositiva della coppia d’asce Pinto/Silva. Il tutto è reso possibile da un riffing vario, in costante bilico tra accelerazioni thrash/death e break metalcore (prendere ad esempio “Our Lives are Gone”), e ritmiche dalla chiara impronta nu metal (“Father of the Same Son”). Ben congeniata la costruzione dei brani, anche se sono presenti episodi più ostici da digerire in cui qualche passaggio risulta più forzato e privo di smussature capaci di rendere il tutto scorrevole.
Gli Haven Denied non dicono nulla di nuovo, ma è apprezzabile il loro lavoro di songwriting, capace di donare respiro e dinamicità a brani ricchi di influenze diverse tra loro, coadiuvati da una produzione potente dal suono thrash-oriented.
Il punto debole della band portoghese è senza alcuna ombra di dubbio il cantante Luis Cerqueira, sufficiente[mente ] dotato in fatto di scream vocals ed altrettanto dotato in fatto di clean vocals (preferite allo scream nella maggior parte dei brani), da il meglio di sé nelle tonalità medio-basse, risultando poco efficace quando si tratta di sfruttare una certa estensione vocale. Potrebbe essere lecito pensare che il frutto di tale mancanza di mordente sia da attribuire alla voglia di Cerqueira di imitare/avvicinarsi allo stile di Corey Taylor e a quanto fa con gli Stone Sour (vedere la parte centrale di “Ego Crisis”, spudoratamente a là Taylor). Da un’ipotesi ad una certezza, passiamo ad un altro aspetto decisamente negativo, e disturbante, delle parti vocali presenti in Illusions: le spoken vocals, di cui viene fatto un uso piuttosto importante e che non si addicono affatto a quanto proposto; ma in linea di massima diremmo che lo stesso Luis Cerqueira non si addice alla perfezione agli Haven Denied.
Tra una discreta prova da parte dei musicisti ed una insufficienza per quel che concerne il reparto voce il disco non va oltre la sufficienza. Le linee di voce riescono ad appesantire tremendamente l’ascolto di questo disco, a discapito di brani con un buon appeal, e che sarebbero altrimenti stati decisamente godibili. Buona band, ma per risultare efficace dovrà prendere delle decisioni,: trovare un nuovo approccio vocale o trovare un nuovo vocalist.
6