(ConSouling Sounds, 2014)
1. Hemelbestormer – Alpha;
2. Hemelbestormer & Vanessa Van Basten – Portal I;
3. Vanessa Van Basten – Odyssey Song;
4. Vanessa Van Basten – Under Terms Like;
5. Hemelbestormer & Vanessa Van Basten – Portal II;
6. Hemelbestormer – Omega
Torniamo in casa ConSouling Sounds per occuparci di un’altra delle uscite legate alla serie di collaborazioni ideate dall’etichetta belga: questa volta ci troviamo davanti a due realtà al sottoscritto sconosciute o ormai date per perse, Hemelbestormer e Vanessa Van Basten. Dei primi non conoscevo assolutamente nulla salvo poi scoprire essere la band che vede in formazione Filip Dupont (ex-mastermind dei Gorath, conosciuti con lo splendido demo Haunting the December Chords, ma poi persi di totalmente di vista), mentre i secondi li davo ormai per sciolti o comunque lontani dai miei interessi dopo il disastroso (non)concerto al Leviatani & Zanzare Vol. 4 del 2010.
Gran sorpresa quindi nel sentire il nome di Filip Dupont legato a un progetto di estrazione tutt’altro che black metal e alla fine abbastanza di tendenza in quanto a sonorità e influenze, nonostante qualcosina del suo passato emerga felicemente nell’ultimo brano “Omega”, il migliore della collaborazione. Passato “pesante” che fa comunque capolino anche nell’incipit “Alpha”, guarda caso ampiamente ripresa nella canzone finale, con buona consolazione per chi mastica Year Of No Light e magari anche qualcosa di più sludge. Dall’altra parte invece troviamo i Vanessa Van Basten (Psygnosis è ancora il loro parto meglio riuscito) che, nonostante qualche accelerazione e pretesa heavy in più, bilanciano il tutto con le loro linee più melodiche e ridondanti, ma con un piglio inaspettatamente dark di fondo (“Under Terms Like” ne è un esempio). Chiudono lo split due brani scritti a sette mani a mo’ di collaborazione effettiva che però si muovono su territori ambient/post rock abbastanza scontati e di poco conto alla fin fine.
Non proprio un’uscita indimenticabile, ma nemmeno da buttare. I miei fortissimi pregiudizi verso i Vanessa Van Basten sono stati dissipati, ma questa collaborazione in sé e per sé non si farà certo ricordare a lungo, nonostante l’indubbia capacità compositiva e strumentale dei suoi partecipanti.
6.0