(Coroner Records, 2011)
1. Tonari No Totoro (Il mio vicino Totoro) – Disarmonia Mundi feat. Sophia Aslanidou 2. Kimi Wo Nosete (Laputa – Castello nel cielo) – Disarmonia Mundi feat. Yoko Hallelujah 3. Teru No Uta (I racconti di Terramare) – Blood Stain Child feat. Ettore Rigotti 4. Gake No Ue No Ponyo (Ponyo sulla scogliera) – Destrage feat. Yoko Hallelujah 5. Mononoke Hime (Principessa Mononoke) – Living Corpse feat Yoko Hallelujah 6. Country Road (Mimi wo sumaseba) – Disarmonia Mundi feat. Sophia Aslanidou 7. Itsumo Nandodemo (La città incantata) – Blood Stain Child feat. Claudio Ravinale 8. Arrietty’s Song (Japanese version) (Karigurashi no Arrietty) – Disarmonia Mundi feat. Sophia Aslanidou 9. Yasashisa Ni Tsutsumaretanara (Kiki consegne a domicilio) – Destrage feat. Yoko Hallelujah 10. Toki niwa Mukashi no hanashio (Porco Rosso) – Disarmonia Mundi feat. Yoko Hallelujah 11. Sanpo (Il mio vicino Totoro) – Living Corpse feat. Yoko Hallelujah 12. Nausicaa requiem (Nausicaa della Valle del vento) – Neroargento feat. Yoko Hallelujah
Cari tutti, tenetevi forte perché questo non è il classico album di modern / extreme metal che tutti si potrebbero aspettare. Innanzitutto, l’idea dietro al progetto: lo Studio Ghibli è un importantissimo studio d’animazione sito a Tokyo nel quale in questi anni sono stati prodotti alcuni fra gli anime di maggior successo. Qualche nome? Svariati episodi di Neon Genesis Evangelion, Ghost in the Shell, nonché tutta l’opera del maestro del cinema d’animazione giapponese Hayao Miyazaki. Che cosa c’entra il metal con questo? A fine 2010 la nostrana Coroner Records decide di investire in un progetto che va a coinvolgere diverse band europee e giapponesi interne al proprio roster (Disarmonia Mundi, Destrage, Living Corpse, Blood Stain Child e Neroargento) per realizzare un album tributo alle più famose canzoni che hanno fatto da colonne sonore ai suddetti film d’animazione.
Ettore Rigotti (Disarmonia Mundi) alla regia presso i Metal House Studio si occupa della fase di mixaggio e produzione del disco e quello che ne viene fuori è uno dei più stravaganti e freschi dischi degli ultimi anni. Il cantato rigorosamente in giapponese aiuta poco l’ascoltatore, ma sicuramente suona molto più inusuale del classico inglese. Screaming che ben conosciamo si alternano ai pregiati vocalizzi di cantanti giapponesi assoldati per l’occasione andando a ricordare molto da vicino qualcosa a metà fra l’ultra-velocità dei Dragonforce e l’imprevedibilità di gruppi quali i Maximum the Hormone. Nel lotto è inclusa anche una divertente cover di “Country Roads” (John Denver) che subisce il trattamento del caso venendo stravolta, velocizzata e tradotta in un giapponese che la fa risultare molto più moderna di quanto non sia.
Bella idea, insomma. Consigliato caldamente a chi conosce le serie animate prese in considerazione o semplicemente vuole ascoltare un degno tributo a suon di metallo a canzoni che, già in versione originale, risultavano essere colonne sonore di tutto rispetto!
Voto: 7,5