(Listenable Records, 2014)
1. Dirges of Elysium
2. Debauchery
3. Bastion of a Plague Soul
4. Carrion Prophesy
5. From a Glaciate Womb
6. Portal Consecration
7. Charnel Grounds
8. Impalement of Divinity
9. Dominant Ethos
10. Elysium (Eternity is Nigh)
Gli Incantation sono ancora i re del death metal americano, quello atavico, scevro di artifizi tecnici e di finzioni da studio; fra influenze doom e catacombali parentesi black metal, gli Incantation è dal 1990 che ci deliziano con questo death metal old school di cui sono veramente i maestri. Non un passo falso, non un disco debole, anche se magari qualche platter è risultato meno incisivo rispetto ad altri. Ma loro, appunto, sono gli Incantation: o li si ama, o li si odia.
Dirges Of Elyzium è l’undicesimo album del combo di New York, eppure, se la produzione non fosse quella del 2014, nessuno noterebbe differenze stilistiche o sensazioni proposte rispetto ad Onward to Golgotha, uscito però ventidue anni addietro. E questa è sempre stata la critica mossa dai detrattori, un’eccessiva staticità compositiva volta alla vittoria facile sul pubblico; sempre che scrivere e registrare monoliti sonici di questo tipo possa effettivamente sfociare in un successo economico vero e proprio. Se siete dunque alla ricerca della novità, dell’avanguardia compositiva e della sfrontatezza tecnica, forse è il caso di rivolgere altrove la vostra attenzione. Se invece siete fan degli Incantation, inutile dirlo, siamo nuovamente innanzi ad un disco canonico, in senso positivo: non manca nulla del caratteristico suono del gruppo, dalle rasoiate di “Impalement Dinvinity” alle sferzate doom di “Elyium” e tutto ciò che vi è in mezzo. Insomma, tante parole sono già state spese per un gruppo effettivamente storico, che però forse inizia a mostrare il fianco dopo anni di prodezze death metal; non c’è nella che non funzioni in Dirges Of Elyzium, eppure questo disco esce in qualche modo “sconfitto” rispetto ad un paio di album usciti proprio in concomitanza con il disco in questione, come Promulgation Of The Fall dei Dead Congregation o Gesundrian dei Diocletian, dischi che in qualche modo sono riusciti a raccogliere l’eredità di gruppi storici come gli Incantation stessi e a riproporla con successo.
Tralasciando però il giudizio sulle discendenze degli Incantation, consigliamo dunque ai re di prestare attenzione al frutto del loro seme, perché rischiano di venire presto scalzati dai propri figli. Promossi, ma, ahinoi, con riserve.
7.0