(Relapse Records, 2014)
1. The Cavern
Gli Inter Arma sono una metal band proveniente da Richmond, Virginia, attiva dal 2007 e avente già due album alle spalle. Il loro ultimo lavoro, Sky Burial, era un concentrato di sludge e black metal con variazioni quasi pinkfloydiane, un piccolo gioiello che va sicuramente annoverato tra i migliori album usciti l’anno scorso. Ora, mentre sono alle prese con diversi tour in Europa e nel Nord America, ci regalano una nuova uscita composta da un’unica, intensa traccia di più di quarantacinque minuti, in cui si dimostrano capaci di ricreare le stesse atmosfere del loro ultimo album, facendo, se possibile, alcuni passi avanti.
Recensire un’unica traccia di tale lunghezza è un compito che non può essere svolto nello stesso modo in cui ci si approccia a un brano normale: la scelta di voler creare un unico lavoro compatto rende difficile sia l’esecuzione, certamente, ma anche soprattutto l’ascolto. La voce che segue tutta la durata del pezzo è un’eco lontano e arcaico; potente e incisiva, segue incessante il resto degli strumenti. Per quanto inizialmente la traccia sia in continuazione stilistica con Sky Burial, verso la metà si percepisce una marcata influenza post metal, e pure qualcosa che può facilmente ricondurre ad un altro gruppo di punta della Relapse Records, i Baroness. Questo cambio di stile si fa molto più pronunciato man mano che proseguiamo nell’ascolto, la crudezza della chitarra a cui eravamo abituati si trasforma in qualcosa di completamente diverso, ricco di sfaccettature ma molto più povero di oscurità e densità rispetto a quanto fatto dalla band in passato. Tuttavia, di nuovo, il cambiamento è così fluido che tutto risulta molto naturale.
The Cavern è passato, presente e probabilmente futuro di questa band che sempre di più dimostra la propria voglia di innovarsi e innovare generi vecchi e nuovi, riuscendo tra l’altro magnificamente nell’intento.
7.5