Backworld è il secondo disco dei Disease Illusion, giovane combo di Bologna dedito ad un metal di chiara ispirazione swedish tra Dark Tranquillity ed At The Gates. La loro proposta è convincente, e per quanto a tratti debba molto alle band citate in precendenza, rende il nuovo album una delle uscite più interessanti e devastanti della scena metal italiana…
– Innanzitutto partiamo con la solita solfa: introducete i Disease Illusion a chi non vi conosce.
Siamo i Disease Illusion da Bologna e condividiamo questo progetto assieme dal 2008 circa, abbiamo pubblicato un Ep intitolato ‘Reality Behind The Illusions Of Life’ nel 2009, e il nostro primo album ‘Backworld’, uscito il 4 novembre scorso sotto UltimHate Records. La band è formata da Fabio (voce) Dario (chitarra) Federico (chitarra) Michele (Basso) e Alex (Batteria).
In questi anni abbiamo suonato live un po’ in tutto il Nord Italia, in Svizzera e in Slovenia;
Abbiamo condiviso il palco con alcune delle più importanti band metal al mondo come Bleeding
Through, Aborted, Dying Fetus, Fleshgod Apocalypse, Misery Signals, Neaera e molte altre!
e abbiamo partecipato al MetalCamp 2009 e al Trash and Burn 2010!
– “Backworld” è il vostro secondo lavoro, e se non erro il vostro è un progetto che ha la stessa line up sin dagli esordi. Quanto è difficile per una band che suona metal trovare una formazione stabile?
Esatto, “Backworld” segue “Relity Behind the Illusions of Life” e 3 anni di lavoro e impegno condivisi sempre dalle stesse cinque persone, la nostra unità è di sicuro un punto di forza ma non è sempre stato semplice mantenerla, inoltre col passare del tempo gli impegni e le volontà di ciascuno cambiano e non necessariamente nella stessa direzione! Per quanto riguarda il genere, non credo che in ambito metal sia più o meno difficile mantenere una line up stabile rispetto ad altri generi.
– C’è un motivo particolare dietro il vostro monicker?
Il monicker è fondamentalmente una metafora con significato ambivalente riferita allo stato storico del genere umano.
L’umanità vive e ha vissuto costantemente in uno stato di malessere vero o presunto creandosi illusioni, può essere interpretato anche come “This is Illusion”.
– Quali sono le tematiche che trattate nei vostri testi? Vi sono fonti d’ispirazione specifiche o tendete ad attingere da tutto quello che vi circonda?
Nei testi trattiamo tematiche introspettive legate ai sentimenti e alle debolezze dell’animo umano, sono d’impronta piuttosto malinconica, ma includono sempre al loro interno un messaggio di speranza e invitano ad una risposta forte alle avversità che si possono presentare nella vita.
Anche questi sono metafore riferite ad esperienze di vita vissuta.
– Nel recensire il vostro disco ho trovato molto forte l’influenza del Gothenburg sound: potete confermare questa mia impressione? Ci sono band particolari che vi hanno segnato?
Si, il Gothenburg sound scorre potente in noi! Ascoltiamo i gruppi appartenenti a questa corrente fin dai primi anni delle superiori (15-16 anni) e hanno indubbiamente una certa influenza sul nostro sound! Diciamo che in un primo momento, Children of bodom, In flames e Dark tranquillity erano i nostri gruppi principali. Col tempo abbiamo poi ampliato il nostro background ascoltando generi sempre più diversi. Per chi volesse inquadrarci, direi che Dark Tranquillity, Heaven Shall Burn, Amon Amarth, At The Gates, Darkest Hour e Insomnium rappresentano i nostri principali gruppi ispiratori”.
– Uno dei “problemi” per una band emergente come la vostra è il rapporto spesso ambiguo che si viene a creare con le etichette discografiche. Come considerate la vostra esperienza fino ad ora sotto questo aspetto?
Se di problema si può parlare, a mio parere l’ambiguità non sta tanto nel rapporto con le etichette, che spesso presentano chiaramente le condizioni (anche se molte volte sono svantaggiose), quanto nell’ambiguità tra ciò che si spera di ottenere da un’etichetta e ciò che poi realmente si ottiene. Ormai, fatta eccezione per le “major” del settore (nuclear blast e compagnia..), l’etichetta non offre che un po’ di visibilità, distribuzione e promozione, e senza troppe aspettative può esistere un buon rapporto tra bands emergenti ed etichette; noi ci riteniamo fortunati in tal senso.
– Suonare dal vivo è fondamentale, ma spesso non è neanche molto semplice trovare gli spazi giusti. Suonate spesso live o preferite centellinare le vostre esibizioni?
Trovare spazi per suonare è sempre più difficile e bisogna arrangiarsi molto più di prima, organizzando anche senza l’appoggio dei locali.
Abbiamo sempre cercato di suonare live il più possibile sfruttando tutte le occasioni, ci sono state esperienze belle e brutte, ora valutiamo più attentamente caso per caso.
– Come sta andando il lavoro di promozione al vostro ultimo disco?
Molto bene, stiamo promuovendo il nostro album insieme alla nostra etichetta su tutti i canali: distribuzione fisica, digitale, facebook, youtube, recensioni/interviste su webzine/magazine e suonando live.
Il responso è molto positivo, molto più all’estero che in Italia, come era prevedibile per il nostro genere.
– In questo periodo di reunion (Black Sabbath, Soundgarden, Refused, At the Drive-In, RATM, e tanti altri) ce n’é qualcuna che aspettate in particolare?
Ad essere sinceri non siamo fan di nessuna delle band elencate, però abbiamo apprezzato moltissimo la reunion degli At The Gates, in quanto ci ha dato la possibilità di vedere suonare dal vivo uno dei nostri gruppi ispiratori.
– Supportare la scena è una cosa fondamentale, quindi vi chiedo di “fare i nomi”: un disco e una band italiana da consigliare a chi vi legge.
La scena italiana purtroppo non è molto coesa, c’è molta rivalità tra le band senza un reale motivo, questo è un problema ormai divenuto storico per i musicisti italiani.
Consigliamo l’ascolto di “Agony” dei “Fleshgod Apocalypse”, con cui abbiamo condiviso il palco qualche tempo fa.
Sono riusciti a portare il metal estremo italiano fuori dai confini nazionali con un’energia esplosiva, facendo ricredere molte persone sulle capacità dei musicisti italiani.
– Quali sono i vostri piani per il futuro?
Nel breve periodo cercheremo, come stiamo già facendo, di promuovere l’album il più possibile, attraverso recensioni, interviste, live e anche con un nuovo videoclip che inizieremo a registrare nei prossimi mesi, più avanti invece stiamo lavorando per organizzare qualche data in europa per promuoverci e raggiungere i nostri fans d’oltralpe.
– Lascio a voi il tipico “spazio” per i saluti, fatene buon uso.
Prima di lasciarci, invito tutti ad ascoltare il nostro album di debutto e di venire a vederci live se capitate in zona! Non dimenticatevi inoltre di visitare la nostra pagina facebook https://www.facebook.com/#!/pages/Disease-Illusion/212664856197 dove potete ascoltare alcuni brani dell’album. Bella rega! Horns Up!