A meno di un anno dalla loro ultima calata italica, tornano trionfalmente i mitici Karma To Burn al Sidro Club, accolti da un notevole numero di persone desiderose di godersi nuovamente l’incredibile carica che questi tre ragazzoni sono in grado di sprigionare quando calcano le assi di un palco. L’atmosfera è rovente e c’è tanta voglia di divertirsi nell’aria, tutti sanno cosa aspettarsi dalla serata (i K2B sono e saranno sempre una garanzia dal vivo) ma in realtà noi siamo comunque riusciti a trovare qualcosa di nuovo che ci stupisse positivamente. Stiamo parlando dell’unico supporter locale, i Big Trivella…
Karma To Burn + Big Trivella
Sidro Club, Savignano sul Rubicone (FC)
26/04/2012
BIG TRIVELLA
Ci ricordavamo di loro come di un gruppetto romagnolo di scarsa personalità dedito ad una rivisitazione del grunge dei tempi d’oro, buono solo per divertirsi in compagnia degli amici; eravamo dunque perplessi davanti alla scelta di piazzare i Big Trivella come principale e unico supporter act in una serata del genere. Siamo stati ben contenti di ricrederci: gli amici di cui sopra sono ancora lì a divertirsi sotto il palco (addirittura si scatena un po’ di pogo nei momenti più concitati, cosa che fa sempre sorridere e divertire in un club dall’impostazione “intima”, per quanto rock, come il Sidro), ma la proposta del trio si è davvero evoluta in positivo. Non si tratta di post-grunge, come magari poteva esser facile pensare, ma di un alternative rock tanto orecchiabile e immediato quanto articolato e in un certo modo personale, che alterna momenti concitati e rabbiosi a parentesi più melodiche, anche nello stesso pezzo: addirittura in un brano i Big Trivella sfiorano gli otto minuti! Il pubblico sembra gradire lo show del trio cesenate, che da parte sua dimostra di divertirsi, soprattutto a vedere le reazioni entusiaste delle prime file, che si scatenano davvero quando i ragazzi attaccano con l’ultimo pezzo, il classico “primo brano composto” che, nella sua semplicità e schiettezza, diventa il cavallo di battaglia di una band. In ogni caso, siamo rimasti piacevolmente stupiti da questa realtà assolutamente da non sottovalutare: restiamo in attesa di ulteriori evoluzioni.
KARMA TO BURN
I Karma To Burn ormai sono un’istituzione dello stoner rock. Anzi, con i Kyuss persi a litigare tra di loro per l’uso del blasonato nome e gli Sleep che comunque son rimasti inattivi per tantissimo tempo, sono diventati uno dei gruppi stoner più importanti in assoluto, ma a loro sembra non importare molto. Quel che è certo è che nonostante l’età e i chilometri passati on the road, i K2B sembrano sempre in formissima: carichi e travolgenti quando c’è da suonare, umili e pacati quando dialogano col pubblico dal palco o brindano insieme ai fans prima e dopo lo show. E soprattutto, nonostante i tanti anni d’esperienza, questi tre ragazzoni dimostrano di divertirsi sempre come dei matti on stage: l’ambiente raccolto del Sidro è l’ideale perché si crei quella speciale alchimia band / pubblico che rende certi concerti davvero esaltanti e appassionanti, e tutti sembrano rendersene conto. La gente si accalca fino a davanti il palco, e i due rockers davanti alla batteria non esitano a interagire, con un Mullins in formissima che si atteggia in maniera volutamente grottesca da rockstar ridendo per tutto lo show e suonando a pochi centimetri dalla prima fila, mentre il buon Mecum suona molto più tranquillamente (ma con un carisma da vero cowboy), fermandosi ogni tanto a ringraziare con sincera soddisfazione l’esaltato pubblico che riempie il club. Anche Rob Oswald dà spettacolo, menando come un dannato sulle pelli e sui piatti alti un buon metro e ottanta, contribuendo all’incredibile effetto che son capaci di trasmettere i Karma To Burn: ci stupiamo sempre infatti di come tre persone dotate semplicemente di chitarra – basso – batteria, senza l’uso della voce nella maniera più assoluta, siano in grado di coinvolgere in maniera totale il proprio pubblico, che dopo quasi un’ora di concerto non esita a chiedere ancora un paio di pezzi. Il finale della serata, come poi tutto il concerto, non è solo un tripudio stoner di pura esaltazione, ma un autentico immortale inno all’hard rock: è questo il potere primordiale dei Karma To Burn, entrano nel cervello e nel corpo attivando il primitivo senso del ritmo che risiede nel rock più classico, coinvolgendo emotivamente qualsiasi spettatore amante della buona musica. Finché esisteranno gruppi come loro, il rock non morirà mai.