(Indie Recordings, 2015)
1. Cosmic Revelation (Intro)
2. The Spiritual Relief
3. Dark Divinity
4. The Grand Design
5. Necropolis
6. Universal Core
7. Introspection
8. Epistemology
Epistemology sancisce il ritorno dei norvegesi Keep Of Kalessin dopo cinque lunghi anni dalla loro ultima release. Partiamo dalla cover, scelta in maniera interessante e curiosa: è stato infatti indetto un contest tra i fan, che ha avuto un grande successo e ha portato tanta attenzione sulla band. Il risultato di questa splendida iniziativa è una cover in stile fantasy medievale dai toni cupi, molto affascinante, capace di rispecchiare alla grande l’anima e l’essenza della band.
I Keep Of Kalessin sono celebri per la loro versatilità e per il loro spingersi sempre oltre nel perfezionamento della propria proposta, un black / death dal gusto epico; anche in questo caso non si smentiscono. L’album inizia con la cinematografica “Cosmic Revelation”, una intro orchestrale con venature fantascientifiche che passa subito il testimone a “The Spiritual Relief”, inizialmente costruita su un blast beats feroce accompagnato da chitarre di puro stampo black. La traccia trascende subito dopo in una sezione più pesante ma che trova un perfetto bilanciamento tra i punti più armonici e i rapidi shred, rimandando anche al passato più puramente black metal della band. Semplicemente favolosa la parte centrale di questa lunga suite, con tanto di voce narrante che conferisce al pezzo un’aura “fantasy”. Gli altri brani possiedono invece un anima più puramente death metal, e spiccano ritmiche di basso degne dei migliori Fleshgod Apocalypse. Le tracce sono praticamente tutte molto lunghe, ma nonostante ciò non risultano mai ripetitive né presentano sezioni filler. Quello dei Keep Of Kalessin è talento musicale cristallino. Tra le canzoni degne di nota spiccano “Dark Divinity”, “The Grand Design” e “Necropolis”, tutte e tre dotate di un sound apocalittico e brutale. Obsidian C. in questi brani fa uscire il suo passato da blackster, mettendo in mostra tutta la sua versatilità vocale. La title track si pone come atto conclusivo di quest’opera, terminandola spettacolarmente. L’incipit è magniloquente, grazie ad un drumming supersonico e riff ruvidi e spietati: l’headbanging è assicurato. Più o meno a metà traccia è presente una parte melodica che rompe l’atmosfera di tensione e rabbia creata in precedenza: qui il frontman dà libero sfogo al suo talento chitarristico denotando come sempre gran gusto, sciorinando riff particolarmente orecchiabili, a volte quasi di stampo rock.
I Keep Of Kalessin in Epistemology hanno preferito osare piuttosto che rimanere nel loro consueto campo di competenza ed è stata una scelta tanto coraggiosa quanto azzeccata. La loro anima black metal è sempre ben presente, ma è stata arricchita da una scelta di riff ariosi e melodiosi,che donano maggiore dinamismo alla formula di base. Quella del trio norvegese è un’oscura eleganza che rapisce l’ascoltatore e non lo lascia più andar via. Vale assolutamente la pena ascoltare questo album, dotato di un’evidente anima black ma anche di un gusto compositivo raffinato ed elegante.
8.0