(Blastfuk Records, Obscene Productions, 2015)
1. Insults
2. Instant Fighter
3. Heavy Mental Professional
4. Lunch in QLD
5. Holiday’s Over
6. Let’s Get Mad
7. Into the Drunk
8. The Divine World
9. Public Execution
10. Not the Voice
11. Evil Dead
12. Spittin’ Chips
13. The Pulsating Feast… (Regurgitate cover)
14. Full Body Bang
15. Metal Thrashing Mad (Anthrax cover)
16. Burn Craigieburn. Burn
17. Smooth and Shiny
18. Pit Victim
19. All Dead by Sunset
Non sono mai stato un fan degli australiani The Kill. Per carità, se la suonano: riff affilati come rasoi, un blast dopo l’altro come se non ci fosse un domani, grindcore più ortodosso che mai e scream incazzato. Ma tremendamente monocordi, derivativi e tendenzialmente ripetitivi. Roba, forse, più da pogo, da moshpit furente, ma decisamente non un ‘ascolto da salotto’, manco con un bukowskiano six-pack di birre come contorno.
E invece, proprio dopo aver annunciato il loro scioglimento, non appena verranno fatte alcune date promozionali, in seguito all’uscita di quest’ultimo full length, eccoli partorire il loro Canto del Cigno. Il titolo è piacevolmente citazionista, Kill Them… All (indovina indovinello: da chi mai l’avranno preso?), un po’ sulla falsa riga del precedente Make ‘Em Suffer (indovina indovinello, pt. 2), come ultimamente spesso piace e fa sorridere nell’imperante zeit geist del mondo fastcore, grind e powerviolence. E, musica alla mano – o alle orecchie –, è proprio una figata.
Sì, il grind dei The Kill continua ad essere tremendamente oltranzista ed ortodosso – non ci si muove dalle coordinate poste dai Napalm Death di Harmony Corruption ed Utopia Banished e dai Nasum degli ultimi due dischi pre-tsunami –, ma suona veramente verace, vissuto, coinvolgente, ben arrangiato e, benché le coordinate siano facilmente delineabili, tremendamente personale. Lo screaming monocorde di buona parte delle uscite dei lustri precedenti a Kill Them… All lascia il posto ad un cantato arrabbiato ed evocativo di scuola hardcore à la Man Is The Bastard, sapientemente arrangiato con radi ma efficaci raddoppi in scream e growl; i riff quadrati triti e ritriti di un tempo qua si fanno dinamici, impattanti, talora amano sfociare in dissonanze e soluzioni inattese (“Lunch in QLD”, “The Divine World”), sanno sporcarsi di death metal quanto basta (“Into the Drink”) e vengono sorretti da un drumming eccezionale, non tanto per pura perizia tecnica, quanto per intenzione e capacità d’adattamento; nel complesso, i suoni, il classico (e spesso inflazionato nel genere) – permettetemi il neologismo (?) – Entombed-core (il classico suonone à la Wolverine Blues, figlio del pedale Heavy Metal della Boss), per quanto non innovativi, s’adattano alla perfezione al contesto.
Non mi piace per nulla utilizzare espressioni retoriche di cui sovente s’abusa in un sacco di recensioni di extreme music, ma credo che qua sia il caso di dirlo: è difficile trovare un pezzo che emerga sugli altri, poiché tutto scorre come uno stream of consciousness di cieca furia grind, anche quando salta fuori una cover apparentemente fuori contesto come “Metal Thrashing Mad” dei grandissimi Anthrax dei tempi che furono (i cui solos son decurtati e tutto viene svolto ad una velocità tale da occupare appena un minuto e mezzo di musica: esperimento più che mai riuscito)! Una song come “Insults” tira sberle anche quando saltano fuori inediti assoli chitarristici, “Holiday’s Over” è una hit da scapocciamento anche in salotto e anche senza il six-pack di birre, “Burn Craigieburn. Burn” è un anthem anarcho-punk in salsa grind e “Smooth and Shiny” è quanto avrebbero potuto fare i Nasum semmai fossero nati a Melbourne… Nel complesso, se dal vostro grind volete ceffoni degni del miglior Bud Spencer, qua ne avrete a sazietà.
Peccato si sciolgano proprio ora (ma sarà poi proprio vero o si tratta una leggenda creata ad hoc per mettere su un po’ di hype all’ultima uscita??)… Speriamo che, in vista di un certo festival ceco (calci in culo a chi non sa a cosa alludo! No, non il Brutal Assault, brutti scimmioni col chiodo!), quest’estate, Čurby, co-produttore e distributore europeo del platter in questione con la sua Obscene Productions, si ricordi di loro e ce li porti, per lo meno, alle porte di casa nostra ancora una volta…
7.5