(Spinefarm Records 2015)
1. Autonomous Zone
2. Dawn Of The Hive
3. New Cold War
4. Euphoria
5. New Jerusalem
6. War On Freedom
7. Big Buzz
8. Delete
9. I Am The Virus
10. Into The Unknown
I seminali alternative rockers Killing Joke ritornano con un nuovo lavoro che segue la scia dei suoi due predecessori Absolute Dissent e MMXII. In questo Pylon il loro post punk sporco e dissonante è infatti come da tradizione sempre pronto a colpire ed avvolgere l’ascoltatore nella grigissima nebbia londinese nella quale la band è nata.
Il timbro della voce di Jaz Coleman è sempre lo stesso, rauco nei momenti più importanti, malignamente dolce e melodico nei momenti più cauti nei quali la band è bravissima a trasportare l’ascoltatore nel suo martellante, malinconico e ipnotizzante mondo sonoro (in particolare “New Jerusalem” e “Euphoria”). L’apocalittico suono che la band si trascina dietro da sempre viene però in questo lavoro messo un po’ da una parte per dare spazio a incursioni semi-pop con tanto di cori e ritornelli, anche se certamente non viene perso quel tocco industrial (“Dawn Of The Hive”) che ha sempre caratterizzato la band definiendone la particolarità e personalità.
In sostanza siamo davanti ad un album da ascoltare e riascoltare, per dare la possibilità alla nostra mente di decantare il lavoro di questi grandi artisti, che, nonostante gli anni passino, sono ancora qui a cercare di farsi capire anche nel loro lato più viscerale e introspettivo. Nessuno si aspettava un capolavoro da questa band, semplicemente, perché ne hanno già lasciati diversi, tutti ben impressi nella nostra memoria.
7.5