(Denovali Records, 2011)
1. RN;
2. XE
Ennesimo colpo gobbo per l’etichetta tedesca Denovali che, dopo aver fatto uscire quest’anno una compilation contenente canzoni presenti in diverse collaborazioni, ora si trova a dar luce anche al nuovo album del progetto Kodiak, la punta di diamante della label tedesca. Il gruppo nasce nel 2007 e chiaramente l’indirizzo intrapreso sin dagli esordi è quello di un drone/doom metal ruvido ma che lascia pienamente spazio alle atmosfere necessarie; la consacrazione definitiva avviene due anni dopo con lo split assieme ai (super produttivi) canadesi Nadja, in cui la proposta dei Kodiak non sfigura assolutamente, e successivamente viene accolto assai positivamente anche lo split coi conterranei Black Shape Of Nexus.
Ora i Kodiak ci deliziano con un’altra uscita in collaborazione col progetto N, già prodotto per diverse uscite dall’onnipresente Denovali. Due brani compongono questo Rn|Xe, per una durata complessiva che sfiora i quaranta minuti, come nella migliore tradizione del genere. Nonostante nella descrizione dell’etichetta vengano citati i Sunn O))) fra le influenze, ascoltando più volte l’album si può notare come la loro lezione sia stata ottimamente appresa e assimilata: l’astrattezza del gruppo di O’Malley e Anderson è ancora presente (in particolare nella prima parte di “RN”) ma viene calmierata con un approccio più vicino al funeral doom, in cui i tempi non sono così dilatati e le partiture di batteria risultano scandire ad hoc i riffs. Ovviamente non si tratta solo di una commistione di drone e funeral doom, ma di un “pentolone” che contiene riferimenti anche ai già citati Nadja (che, nonostante la miriade di uscite, riesce a mantenere una media qualitativa molto alta) e magari anche alle ultime cose degli Year Of No Light, come nella parte centrale di “RN” che lentamente sfuma in una chiusura dark ambient vicina ai migliori Raison D’Etre, nonostante sia assai meno elaborata.
“XE”, invece, si apre in maniera molto più ortodossa: senza alcuna influenza fuorviante, i primi passaggi del brano sono tremendamente doom, con un tocco quasi alla Esoteric, per sorprenderci con una parte centrale in cui è il gioco fra pianoforte e batteria a prendere il sopravvento che va infine a sottostare ad un entrata di chitarra quasi alla Special Low Frequency Version degli Earth. Tutta la seconda parte del brano sembra esser stata partorita dalla mente di N, in quanto il sottofondo di loops ed effetti vari è sempre presente e tremendamente alienante.
Il progetto Kodiak si riconferma come qualitativamente ottimo senza dover per forza proporre nuove uscite a distanza ravvicinata. La formula rimane la stessa dei due split inizialmente citati, quindi non sarà una sorpresa per chi già conosce il gruppo tedesco ascoltare questo nuovo album. Menzione d’onore, in particolare, all’etichetta che ha saputo scovare dal nulla uno dei migliori progetti in questi campo degli ultimi anni.
7.5