(Century Media, 2011)
1. The Will To Potency
2. Blood Of Lions
3. The Great Execution
4. Descending Abomination
5. The Extremist
6. The Sword Of Orion
7. Violentia Gladiatore
8. Rise And Confront
9. Extinção Em Massa
10. Shadows Of Betrayal
Continuano a fare le cose in famiglia i muchachos brasiliani Krisiun: dalla nascita della band (correva l’anno 1991), nonostante di acqua sotto ai ponti ne sia passata, la lineup è rimasta totalmente invariata con i fratelli Kolesne alla chitarra e batteria ed il loro cugino Alex Camargo a ricoprire il posto di cantante e bassista. Quella di rimanere un terzetto, senza effettuare alcun ampliamento della formazione, sembra essersi rivelata una scelta azzeccata: se infatti la band con i primi album aveva, parlando di qualità compositiva ed originalità, un andamento altalenante (con risultati avvolte a volte sufficienti, a volte mediocri ed altre volte discreti), con il nuovo studio-album The Great Execution sembrano essersi stabilizzati, speriamo in maniera definitiva, sui livelli delle ultime produzioni Assasination e Southern Storm.
A scommettere su di loro è nuovamente Century Media, ed immaginiamo che con una prova coraggiosa come questo nuovo full-lenght del combo brasiliano la scommessa sia vinta in partenza. Il coraggio di cui si parlava sopra è da riscontrare nel fatto che i Krisiun, noti per il loro death ultra veloce dalla grande foga distruttrice (Morbid Angel e Deicide le maggiori influenze), abbiano messo da parte alcuni dei cliché tipici del loro sound per introdurre novità a livello stilistico e ritmico, favorendo anche groove più thrash- oriented di quanto ci avevano abituato nel corso della loro carriera. Sin dalla traccia iniziale “The Will to Potency” notiamo come la band non spinga al massimo il pedale dell’acceleratore fin da subito, ma preferisca affidarsi ad un riffing dal forte stampo thrash metal. Fonte di tutto ciò, oltre alla già citata adozione di velocità più umane, è il forte richiamo al passato che si respira durante l’ascolto: la produzione, più “grezza” e meno chirurgica, rimanda la mente al death di matrice statunitense di qualche anno fa, incaricandosi di far da sfondo ad atmosfere brulle ed inospitali tipicamente old school,con un riffing infarcito di elementi heavy che ricordano da vicino una band come i Vital Remains. I fan più cari dei tre brasiliani non devono però preoccuparsi, infatti le vecchie care badilate sonore di riff ultraveloci e blast beat sono sempre presenti, anche se reinterpretate nel tentativo di non scrivere un disco che fotocopiasse le vecchie produzioni: The Great Execution si mostra, già dal primo ascolto, un disco scritto con un approccio al songwriting più ragionato, votato maggiormente all’efficacia ed al coinvolgimento dell’ascoltatore piuttosto che all’annichilimento dello stesso.
I Krisiun hanno finalmente fatto quello che sembra il primo grande passo verso la piena maturazione stilistica, e chissà se con il corso degli anni potremmo elencarli tra le grandi death metal acts moderne. Rimarremo con l’occhio rivolto con curiosità verso il futuro di questo combo brasileiro.
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