(Twotwocats, 2012)
1. Montagna Nera
2. Codeina
3. Nuovi Edifici Che Crollano
4. Comete
5. …incontrano Mosè
Non è difficile capirlo, la scena emocore / screamo italiana sta vivendo un periodo d’oro: alla qualità media molto alta delle produzioni del settore si aggiunge un interesse sempre crescente nei confronti di queste sonorità, e alla fine ciò va a beneficio un po’ di tutti, anche dei gruppi stessi, che trovano un pubblico estremamente ricettivo e desideroso di scoprire cose nuove. Arriva dunque come manna dal cielo Noicomete, primo EP dei Lantern, una delle più belle sorprese (forse arriviamo un po’ tardi, è vero) di questo 2012 ormai concluso.
Scusa se non te l’ho detto, ma ieri ho pianto per tutto il viaggio, e si comincia. Quello del quintetto riminese è puro screamo all’italiana, anzi proprio “alla romagnola”. E’ facile accostarli ai soliti Raein e La Quiete, anche per la provenienza geografica, ma bisogna subito precisare che i Lantern dimostrano di saper perfettamente camminare con le proprie gambe e di avere piena consapevolezza dei propri mezzi. Noicomete è un disco intriso di sudore ed emozione, che col passare degli ascolti piace sempre più e lascia trasparire la varietà di cui è dotato così come la concretezza con cui è suonato. In ognuno di questi cinque brani, tanto brevi quanto intensi, convivono rabbia hardcore ed emotività struggente in dosi perfette, tutto scorre con estrema naturalezza e basta davvero poco per farsi catturare e coinvolgere dalla passione di questi ragazzi. Ovviamente buona parte del merito è dei testi, interamente in italiano come ormai da tradizione (dopo che è stato abbandonato dai Fine Before You Came con risultati tanto buoni, chi ci torna più all’inglese?), interpretati magistralmente con un registro sempre in bilico tra urla strazianti e pulito sofferente; ogni parola è perfettamente distinguibile, merito anche di una produzione perfetta come non se ne sentivano da tempo in questo campo. Fin dal titolo si capisce come ai Lantern piaccia giocare con le parole e i significati, ma è quando si lasciano trasportare dall’emozione più viscerale che i ragazzi colpiscono direttamente al cuore, creando anche “inni” bellissimi e carichi di pathos: gli ultimi struggenti versi di “…incontrano Mosè” son di quelli che non si cancellano più dalla mente (ricordate il finale di Sfortuna?).
Non ha molto senso spendere ulteriori parole su un disco che, nei suoi quattordici minuti intensissimi, comunica tantissimo e si presta naturalmente a ripetuti ascolti consecutivi. Ci teniamo soltanto a consigliarvi con tutto il cuore Noicomete, un gioiello che anche al cospetto di tanti album notevoli ascoltati quest’anno (Ormai dei FBYC, Legna dei Gazebo Penguins, La Mano Sinistra dei Chambers, i due EP degli Shizune e altri che così su due piedi non ci vengono in mente con la stessa forza) risulta essere il miglior lavoro uscito di recente nel genere. Segnatevi questo nome, sentirete parlare ancora dei Lantern.
7.5