(Argonauta Records, 2015)
1. Chapter XV
2. Chapter DCCXV
3. Chapter XII
4. Chapter DCLXVI
5. Chapter XIII
6. Chapter XIV
7. Chapter XXV
8. Chapter XXVI
I Last Minute To Jaffna sono, fin dagli esordi, uno di quei gruppi italiani da tenere sempre d’occhio. Se non li conoscete, vi rimandiamo subito alla corposa recensione di Volume III apparsa su queste pagine l’anno scorso. Se invece sapete di cosa stiamo parlando possiamo subito arrivare al dunque: Volume II è una bella boccata d’aria fresca (si fa per dire…) in un panorama nazionale affollato di band mediocri tardivamente folgorate dai Neurosis.
Rischiano di passare inosservati, i Last Minute To Jaffna. Non sono trendy, hanno cominciato a suonare in una certa maniera before it was cool ed evidentemente amano ragionare molto prima di offrire qualsiasi cosa al pubblico. Alla luce della loro scarsa produttività di questi anni è possibile cogliere una prima chiave interpretativa di questo nuovo album: Volume II è concettualmente inscindibile dal suo sperimentale predecessore Volume III, insieme sono la perfetta fotografia di chi sono i Last Minute To Jaffna oggi e di come lo sono diventati. I due “volumi” sono evidentemente il frutto di un lungo percorso di maturazione, che forse non li ha portati su coordinate stilistiche così lontane da quelle evidenziate in Volume I, ma che ci ha regalato una band solida e conscia dei propri mezzi.
La mancanza dell’effetto sorpresa può effettivamente penalizzare Volume II rispetto al formidabile esordio del 2008. Ma se di Volume I restava impressa la freschezza e l’intensità della proposta, questa nuova opera si distingue per coerenza e profondità. Sono i singoli pezzi qui a funzionare a meraviglia. Certamente l’esperienza di Volume III ha giovato ai Last Minute To Jaffna: in ogni composizione emerge la grande sensibilità dei torinesi e la loro capacità di creare scenari sonori estremamente organici, distanti tra loro ma in fondo riconducibili ad una formula che nel 2015 risulta ben riconoscibile (anche il pubblico matura, dopotutto). Un confronto tra la cupa e opprimente “Chapter DCCXV” e la malinconica (quasi “gotica”!) “Chapter XIV” può facilmente darvi l’idea di ciò che s’intende, ma pure “Chapter XIII” e “Chapter XXV”, già apprezzate nella loro versione acustica in Volume III, in versione elettrica regaleranno gioie inaspettate anche ai profondi conoscitori della band piemontese.
Meno riuscito risulta invece l’esperimento drone / drum’n’bass di “Chapter DCLXVI”, che se ad un primo ascolto spiazza e incuriosisce, posto com’è a metà della tracklist, a lungo andare assume sempre più la forma di divertissement, da saltare se non si è nelle condizioni mentali adatte allo “studio” che un’opera simile richiede. Anche perché, a voler trovare un altro difetto in Volume II, si potrebbe parlare di eccessiva durata. Probabilmente dopo tanto tempo senza pubblicare nulla il materiale era davvero tanto, e in tutta onestà nemmeno noi sapremmo quale traccia “tagliare”, ma è certo che un simile minutaggio scoraggerà diversi ascoltatori.
Niente che non sia comunque in linea con la “filosofia” dei Last Minute To Jaffna, una band che dopo un decennio di scelte coerenti e consapevoli e di valorosa militanza nell’underground nostrano merita certamente di raccogliere quanto di buono ha seminato. Registrato e mixato da Lorenzo Stecconi ed edito dalla sempre più attiva Argonauta Records, Volume II è senza dubbio uno dei dischi-chiave del nostro 2015 musicale.
8.0