(Alerta Antifascista, 2011)
1. Prelude
2. Emergence
3. Theory
4. Vast
5. Gather
6. Void
7. Lineage
8. Miopia
9. Omen
10. Kin
11. Mercy
12. Culture
13. Masters
14. Epicene
15. Gender
Cominciamo quasi a vedere in maniera sempre più positiva lo scioglimento dei Fall of Efrafa: sono già due le creature nate dalle ceneri di quella fantastica formazione, e qual’è il modo migliore per non far rimpiangere una band se non quello di continuare a proporre tanta musica di qualità?
Abbiamo già parlato su queste pagine dei Light Bearer, con cui Alex, ex frontman dei Fall of Efrafa, sta portando avanti il percorso di maturazione della sua vecchia band, scioltasi dopo la pubblicazione di Inlè. Ebbene, sembra che l’aria di Londra abbia reso iperattivo il nostro, che ha coinvolto un po’ di amici (Plague Mass e altri personaggi, alcuni dei quali, guarda caso, ora sono entrati a far parte dei Light Bearer) per formare i Momentum, e far uscire subito un album, questo Whetting Occam’s Razor, come al solito in maniera totalmente indipendente (tramite Alerta Antifascista, Halo of Flies e altre). L’intento iniziale della band era far rivivere il crust punk di formazioni seminali come His Hero is Gone, From Ashes Rise e Tragedy, ma per fortuna i Momentum non si sono fermati qui, inglobando in questa struttura di base le lezioni di post core imparate (e impartite) in passato da Alex & Co, andando a creare un album sorprendentemente multiforme, accattivante, di grande impatto e soprattutto altamente emozionante.
I primi pezzi dell’album sono i meno crust in assoluto: ascoltando “Prelude” e “Emergence” il primo termine di paragone è Owsla, il primo parto dei Fall of Efrafa, in cui le derive prettamente post metal mutuate dai Buried Inside non erano ancora molto evidenti. Subito dopo abbiamo “Theory”, forse il brano più bello dell’album intero, che ha fin dall’inizio un incedere a dir poco epico, e culmina in un coro finale cupo e disperato, uno degli apici emotivi assoluti raggiunti dalla voce di Alex, in un climax da pelle d’oca. Anche “Vast” e “Gather” si mantengono su alti livelli, combinando al meglio gli stili di cui sopra, poi comincia la “seconda parte” dell’album, 9 pezzi della durata massima di 3 minuti, in cui davvero i rimandi alle leggende del crust punk nominate in apertura diventano evidentissime, anche se qualche elemento di diversificazione continua a spuntare in alcuni pezzi, rendendo l’ascolto dell’album sempre divertente e mai monotono: ogni volta noterete qualcosa di nuovo, un passaggio brillante nella sua semplicità che vi affascinerà per qualche secondo, prima di rigettarvi nel caos sonoro. E’ fin troppo evidente la maestria di questi musicisti, al debutto solo “per finta”, nel creare brani sempre intelligenti senza mai cadere nella banalità. Chiude la raccolta “Gender”, composizione finale di 8 minuti in cui torna prepotente lo spirito post-hardcore della band; Alex, qui come in tutti i brani, è autore della solita ottima prova, grazie al suo riconoscibilissimo scream graffiante dal grande impatto emotivo. Questo cantante non ha una voce da fuoriclasse, ma riesce a coinvolgere l’ascoltatore come pochi.
I Momentum ci hanno regalato uno degli album dell’anno, che ha le potenzialità per piacere agli amanti delle sonorità più diverse, ma necessita anche di una certa apertura mentale per essere compreso e apprezzato al meglio: dietro ad un aspetto hardcore si cela un’anima davvero camaleontica. Un’unica critica si può fare sulla durata del disco, poiché a molti sembreranno molti 50 minuti di crust punk, per quanto ben imbastardito. Noi però apprezziamo molto questa formula: tanti pezzi divisi in 50 minuti invece di pochi brani molto lunghi avrebbero forse reso Owsla, che rispetto ai suoi successori risultava a tratti pesante, un vero capolavoro… ma così i Fall of Efrafa non sarebbero mai diventati ciò che sono stati per tanti appassionati di tutto il mondo, quindi è meglio così, perché non sarebbe nato nemmeno questo Whetting Occam’s Razor, un disco vivace, appassionato ed emozionante. Consigliatissimo.
8.0
Thank you Alex,
I really appreciate your attention and your sincerity.
I’ve sent you an e-mail to explain more extensively what I think.
Ico
I mean no disrespect, but you really need to stop comparing everything I do to fall of efrafa. That band ended, and the bands I am now involved in have nothing to do with that band. Momentum is not “crust punk” – I am not even a fan of “crust” – “whetting occams razor” is a hardcore album. I was in bands before fall of efrafa, and have now been in three other bands, and none of them are a continuation. If anything, I resent fall of efrafa, its like a horrible shadow that everyone must compare everything to. Its also very unfair on the five other people I share these projects with, none of which were in FOE, or indeed fans of FOE – I do not write the music in Light bearer or Momentum, the music is written by Matthew, Gerfried, Olly, Joe, Jamie and Lee. In fact Matthew wrote the entirety of Lapsus, and most of Momentum, he should get the praise, not me, and definitely not Fall of efrafa. I scream and write lyrics, my influence on the music is a mere appreciation of melodies. I convey some ideas, but most of the actual music is all up to the rest of the band.
This review mentions Fall of efrafa more than the album being reviewed, and I think its a little lazy to rely on that comparison. Momentum is more influenced by American nightmare, modern life is war and Ghostlimb than any other bands, by comparing to an old band that died out three years ago, you almost ignore the point of why we made this record, to move forward, not look to the past,
Alex