Nati nel 2001, gli Hatred, brutal death metal band di Reggio Emilia, hanno fatto uno dei dischi più tritaossa dell’anno, The Bleeding Architecture, un album in grado di piacere sia agli amanti del brutal più radicato nell’underground di matrice californiana, sia agli adoratori del metal estremo più moderno, un ipotetico e riuscitissimo punto d’incontro fra Deeds of Flesh, Severed Savior, Behemoth e Decapitated. In occasione delle incombenti festività natalizie, subito dopo uno riuscitissimo show organizzato proprio dalla nostra webzine, abbiamo incontrato il batterista Valentz ed il cantante Borcia per capire cosa bolle nella pentola di una delle più promettenti ed attive realtà death metal del nostro Paese…
Ciao ragazzi! Com’è andata al Sidro, a Savignano sul Rubicone (FC), sabato 3 dicembre? Com’era l’ambiente? Le band? E i suoni sul palco?
Borcia – La serata è stata veramente ottima! Il Sidro non ha un grosso impianto, ma l’acustica è veramente ottima, e sul palco tutto è andato da dio! Il proprietario è stato simpaticissimo e disponibilissimo (e hanno della gran birra TRA L’ALTRO!!). Con i Carnality (una delle band in apertura; nota di Glauko) ci si conosce da tempo, e ci si trova sempre bene; non conoscevo invece gli Unkreated (altri openers della serata; n.d.G.), che han spaccato il culo, un’altra band veramente in gamba e che terrò d’occhio!
Che storie più e meno tormentate si nascondono dietro gli Hatred?
Valentz – Storie tormentate non direi ce ne siano, salvo possiamo chiamare tali le innumerevoli sessions in sala prove nella continua ricerca del risultato finale più alto.
A cosa/chi pensate quando componete la vostra musica? Chi (artisti, band…) o cosa (situazioni, studi, passioni personali) vi ispira?
Valentz – I pezzi in genere vengono composti da me e Otto (il chitarrista della band; n.d.G.). Per quanto riguarda la parte musicale, Otto viene con qualche idea e poi cerchiamo di svilupparle in sala registrandole e lavorandoci poi sopra a casa. La crescita naturale del pezzo avviene senza particolari riferimenti o obbiettivi in quanto i testi vengono scritti sui pezzi finiti (dato che subiscono continue modifiche). Per quanto riguarda l’ispirazione, è sempre la stessa, dai classici nomi americani quali Suffocation, Morbid Angel, Origin… al sound polacco di Vader e Decapitated in primis.
I testi in genere trattano sempre di tematiche “sociali” o che comunque chiunque può vivere quotidianamente sulla propria pelle, dal problema della religione a quello dello strapotere della politica ecc.
The Bleeding Architecture è uscito già da qualche tempo: come sta andando il disco? Col senno di poi, cambiereste qualcosa o siete pienamente soddisfatti? Quali sogni vorreste realizzare con questo full length?
Borcia – Penso sia un po’ presto per dire come stia andando l’album; per adesso continuiamo a fare promozione e fare date, poi vedremo… Stiamo raccogliendo molti commenti positivi e ciò ci spinge ad andare avanti con una gran carica. Io sono stra-soddisfatto di com’è venuto l’album e non ne cambierei neanche una virgola… anche perchè ci abbiamo lavorato su un sacco, siamo stati veramente dei perfezionisti! Più che sogni io ho obbiettivi: per adesso farci notare e riuscire ad accaparrarci qualche fan, (ride, n.d.G.), per quel che mi riguarda l’obbiettivo principale è ritagliare uno spazio per gli Hatred all’interno del panorama underground e questo The Bleeding Architecture lo vedo come un primo passo verso l’obbiettivo!
L’Italia, per le più svariate ragioni, è in crisi profonda; se non altro la scena estrema nostrana è forse uno dei pochi ambiti in cui il Bel Paese può competere col resto del mondo. Voi cosa ne pensate?
Borcia – Riguardo alla qualità di molte bands e degli album che il nostro Paese sforna non ci sono dubbi: sono profondamente convinto che, almeno in ambito musicale estremo, gli italiani possano stare in mezzo agli altri Paesi a testa alta! Per quanto riguarda la scena, invece… sono convinto che siano ancora troppo pochi quelli che possano dire di sbattersi per essa. Va comunque detto che quei pochi che si sbattono lo fanno alla grande (e con sbattersi non intendo solo organizzare, fare, ecc. ecc., ma anche andare ai concerti, ecc.). Rinunciare a un concerto perché 40 minuti di macchina o 20 km sono “una sbatta”… ecco, quello non è sbattersi, è far ridere…
La zona dell’Emilia Romagna è decisamente la più attiva in Italia per quanto riguarda l’impegno nella promozione di hardcore, grind, death metal e derivati: come mai la scena pullula così tanto da quelle parti?
Valentz – Guarda, onestamente è una regione dove la musica in generale ha sempre avuto un ruolo importante a livello culturale, nelle sue più svariate forme. Fin dagli anni ‘60 ci sono state un sacco di band in queste zone, dalla musica popolare al rock, e quindi è sempre rimasta radicata nelle persone. Oggi ovviamente son cambiati tempi e modi, però è rimasta la passione e l’attitudine.
Dalle vostre parti, ci sono sia grandi band (oltre a voi, naturamente, penso a Unbirth, Logic of Denial, Jesus Ain’t in Poland, Hateful, Blood of Seklusion, Terror Firmer…), sia grandi enti che si mettono in discussione per organizzare eventi focalizzati sull’estremo (dai centri sociali alle associazioni culturali): in particolare, penso a te, Borcia, che sei estremamente impegnato nel Circolo Culturale Twilight, grazie al quale è organizzato uno dei migliori eventi death metal in Italia, il Lowlands DeathFest. Come nasce questo progetto? Penso si tratti d’un grande impegno importante, che compromette in prima persona. Come ti approcci/vi approcciate a tutto questo?
Borcia – Il progetto Twilight nasce fondamentalmente dal bisogno che c’è di locali che abbiamo lo scopo di supportare e sostenere la scena metal, e che provino ad uscire dal circolo vizioso locale = bisogno di gente = cover bands. Questa non è una critica ai locali fine a se stessa: purtroppo a questa situazione si è arrivati proprio per un vizio nell’atteggiamento di chi segue il genere!! Stiamo provando a dare un’alternativa, e sì, non è assolutamente facile! Tendo a trattare gli Hatred come una band come tutte le altre che seguono e supportano il circolo… poi, ovviamente, il discorso Lowlands è un po’ particolare, e nasce dalla nostra passione per il genere, e grazie al Lowlands ci stiamo togliendo un sacco di soddisfazioni, che ci ripagano ampiamente dello sforzo!
Quali sono i dischi che attendete maggiormente per il 2012?
Borcia – Il nuovo dei Decaying Purity, il nuovo dei Beheaded, quello dei Mass Infection e quello degli Immolation.
Cosa ascoltate all’infuori del metallo della morte e dei suoi derivati?
Borcia – … da tre anni ascolto i cd che mi inviano i ragazzi che vogliono suonare, ma lo faccio per curiosità e dovere, per gusto mio ascolto solo death…
Valentz – Per quanto mi riguarda sono open minded, prediligo il metal estremo dal black al death, ma sono un gran estimatore dell’ambient, del folk e della musica anni ‘80.
Benone, grazie davvero per il vostro tempo e le vostre risposte: spazio libero per voi, potete concludere come meglio desiderate! Merry Xmas and keep it brutal!
B&V – Grazie a te dello spazio che ci hai dato, e grazie a Cristian e allo staff di Grind on The Road!!!! Stay brutal!!!!!!!!!!