(Neurot Recordings, 2012)
1. We All Rage In Blood
2. At The Well
3. My Heart For Deliverance
4. Bleeding The Pigs
5. Casting Of The Ages
6. All Is Found… In Time
7. Raise The Dawn
Un nuovo album dei Neurosis è già normalmente un evento che risveglia l’attenzione di tantissimi appassionati di musica estrema e sperimentale in tutto il mondo. Se si considera però la popolarità che negli ultimi anni ha acquisito il “genere” di cui son stati i pionieri ormai vent’anni fa, era inevitabile che questo Honor Found In Decay scatenasse un grandissimo clamore, con annessi una serie interminabile di giudizi pretenziosi già prima della data d’uscita, la maggior parte fortemente negativi. Viene però spontaneo chiedersi quante volte abbiano ascoltato l’album, questi divoratori di dischi in free download; probabilmente una o due volte al massimo (com’è ormai prassi), per lanciarsi subito in un “che schifo l’ultimo dei Neurosis”. Verrebbe da chiedersi anche quanto questi presunti esperti conoscano decentemente la discografia dei Neurosis, ma lasciamo perdere.
Occorrono parecchi ascolti, ovviamente, per superare la delusione. Honor Found In Decay è sicuramente il peggior disco che abbiano scritto i Neurosis da quando sono I Neurosis, ma non è tutto così semplice. E’ un disco debole e poco innovativo, ma non basterebbe questo, perché anche The Eye Of Every Storm e Given To The Rising seguivano piuttosto fedelmente il solco tracciato da A Sun That Never Sets, ma erano due album di alto livello, uno per espressività e l’altro per potenza. Sarebbe facile trovare nel titolo di questa nuova opera una sorta di manifesto, ma la realtà è che Honor Found In Decay è la rappresentazione perfetta della maledizione in cui sembrano imprigionati Kelly, Von Till e soci, ormai cinquantenni ma quasi costretti a portare avanti una visione musicale che evidentemente non appartiene più a loro (ma non appartiene neanche ai tanti che provano ad emularli, sia chiaro). Come si evince dai loro ultimi, bellissimi lavori paralleli (The Forgiven Ghost In Me di Kelly e la raccolta di cover di Van Zandt), le due menti principali della band sono sempre più immerse nel loro universo folk americano, lontani dalla furia suscitata dai vecchi, decadenti paesaggi metropolitani. E questa lontananza si sente eccome.
Honor Found In Decay è un lamento (non ancora funebre). Si percepisce chiaramente dalle voci, che al massimo raggiungono la cattiveria di un ringhio sconsolato, ma soprattutto nei momenti in cui i Neurosis cercano di riesumare la rabbia di un tempo con risultati che non sono sempre credibili e che anzi talvolta sfociano nell’autocitazionismo: è questo l’aspetto più intollerabile del disco, i richiami a Through Silver in Blood ed Enemy Of The Sun (“Bleeding The Pigs” cita fin dal titolo “Burning Flesh In The Year Of Pigs” per poi riprendere “Through Silver In Blood”!) sono immediati, ma qualcosa rimanda chiaramente persino al precedente Given To The Rising. Non si può pensare a ruffianate, non da parte di questi personaggi, e neanche alla volontà di omaggiare un passato che la band ha sempre allontanato con le parole e coi fatti, perciò viene spontaneo pensare che queste citazioni ben poco velate siano quasi una richiesta d’aiuto, l’espressione più evidente dell’incapacità dei Neurosis di sviluppare un discorso che forse sentono di aver già portato al massimo.
Ci sono episodi degni di nota, come “At The Well” e “Casting Of The Ages”, e nel complesso ovviamente l’album si lascia ascoltare, riesce anche a piacere non poco dopo un buon numero di ascolti (ma siamo forse influenzati dall’amore viscerale che proviamo per questi fenomeni), ma l’impressione resta la stessa, ai Neurosis incredibilmente è mancato il coraggio, non hanno voluto rischiare e hanno optato per le soluzioni più semplici, immergendosi nel doom più distorto per colmare i momenti di incertezza e gridando con la loro vera voce, paradossalmente, nei momenti più calmi, in cui viene fuori tutto il loro gusto melodico (“My Heart For Deliverance”) e quell’umore malinconico e sofferente che è sempre stato in primo piano e che adesso si manifesta davvero nei progetti solisti di Kelly e Von Till. Se avessero lasciato che questa componente si sviluppasse da sola forse staremmo parlando dell’ennesimo grande disco, ma magari questo Honor Found In Decay è solo il passo intermedio, più cauto, che preannuncia una nuova rinascita. O forse è l’ultimo grido lanciato dai Neurosis verso un mondo che li ha compresi troppo tardi, e che adesso li riempie d’insulti per non essere ancora “in prima linea”, quando avrebbero tutto il diritto di essere in pensione. Da parte nostra, c’è solo grande rispetto per una vecchiaia magnifica e un sincero apprezzamento per un album che, una volta elaborata la delusione, risulta essere profondamente umano.
7.0