2014, nel frangente più estremo della scena death metal mondiale, significa soprattutto Omnipresent, il roboante ritorno degli statunitensi Origin.
Da sempre leaders, not followers (anzi…! Di loro followers che viaggiano a tutto sweep e gravity blastbeats, ma privi di cattiveria ed anima, ne è piena l’intera scena brutal death metal!), con le loro sonorità particolarissime, capaci d’unire tecnica sopraffina a soluzioni d’impatto, in quindici anni di carriera hanno saputo farsi notare, nel bene o nel male, con ogni uscita discografica, dimostrando sempre e comunque la loro superiorità, soprattutto nell’ambito delle perizie esecutive.
Omnipresent è stato la conferma di tutto questo, ma anche l’esordio del nuovo ottimo vocalist Jason Keyser; in Europa e, in particolare, in Italia, non mancano i fans della band del Kansas, i quali, certamente, aspetteranno il quartetto alla prova del nove del live – nella quale, peraltro, i Nostri non hanno mai tradito.
Di questo ed altro s’è chiacchierato con Mike Flores, il virtuoso bassista del gruppo, un personaggio disponibile, innamoratissimo della (propria) musica e, come si vedrà, attentissimo anche al made in Italy, in fatto di brutal death metal.
Ciao! Benvenuto sulle pagine virtuali di GOTR! Come va? Hai per caso da dirmi qualche news dell’ultimo minuto, legata alla band (nuovo merch, tour in arrivo, pettegolezzi…)?
MIKE FLORES_Manca neanche un mese all’uscita di Omnipresent e non vediamo l’ora di suonare il nuovo materiale dal vivo. Faremo parte del Summer Slaughter Tour, fra USA e Canada, quest’estate. Saremo anche in Europa fra novembre e dicembre e, a gennaio, saremo sulla nave di 7000 Tons of Metal (per chi non lo conoscesse: un folle progetto, una crociera itinerante che trasporta una sessantina di metal band in giro, fra East Coast degli USA e Caraibi! Alla faccia della crisi…; n.d.R.). Ci sono anche un sacco di ganci per dei live nell’America Centrale, ma, al momento, non abbiamo nessuna conferma.
Su Omnipresent appare, per la prima volta in maniera ufficiale, Jason Keyser. Penso che il suo stile vocale si sposi meglio con la vostra musica, rispetto alla sua band precedente, gli Skinless: voi cosa ne pensate di lui? Personalmente, preferisco la sua voce a quella di Maniac (l’ex frontman dei Faceless, che, qualche anno fa, aveva preso la pesantissima – ironia non voluta – eredità del fenomenale James Lee, storico mainman degli Origin): con Jason, i growls e gli screams sono decisamente più allineati nella tradizione degli Origin.
MF_Questa è la prima registrazione con Jason, ma sono tre anni che stiamo lavorando e facendo tour insieme a lui. Penso che abbia una gran voce, in piena tradizione death metal. Paul (Ryan, il chitarrista; n.d.R.) ed io facciamo qualche backing vocals su Omnipresent, ma anche dal vivo. Jason è in grado di fare tutte le parti cantate, ma, se noi due riempiamo le frequenze con altri growls e screams, accentuiamo e valorizziamo il tutto ancora di più.
Nel vostro ultimo disco, ci sono un paio di tracce strumentali: si tratta, come si dice in gergo, di fillers, o sono una scelta precisa per creare un certo feeling all’interno del disco?
MF_Ogni canzone si trova lì per una precisa ragione. Spesso, alcune canzoni sono scritte come un grande unico brano e, solo dopo, decidiamo che dovranno diventare due tracce separate. Altre sono semplicemente delle intro. Alcune sonorità sono molto ‘filmiche’; riescono a creare immagini nella mente, quando le si ascoltano. Abbiamo provato a creare un certo flusso all’interno dell’album, nel quale le canzoni non si susseguono immediatamente, ma in cui sono le canzoni stesse una pausa l’una dall’altra.
Qual è la tua più grande ispirazione, quella che ti spinge a continuare a fare questo genere musicale?
MF_Amo suonare il basso. Adoro il fatto che la musica sia velocissima e complessa. E’ divertente suonarla. Non è facile. Ed è proprio questo che la rende divertente. Mi piace suonare insieme a Paul, John (Longstreth, il batterista; n.d.R.) e Jason. Abbiamo lavorato insieme abbastanza da aver imparato ad anticiparci, in modo da coprire l’uno le magagne dell’altro, quando, esibendoci, qualcosa non esce in maniera perfetta. Poi, dal vivo, Jason rende gli shows divertenti e interattivi.
In questi ultimi anni, il versante più estremo della scena mondiale death metal s’è fatto decisamente affollato e spesso ci sono pure delle buone band – magari non il massimo dell’originalità, ma con grandi capacità tecniche. Gli Origin sono il punto di riferimento per tantissime fra queste band: come gruppo, state cercando di continuare a fare evolvere il vostro sound o credete d’aver raggiunto uno standard dignitoso?
MF_Gli Origin hanno un loro stile, ben riconoscibile, ma ho la sensazione che stiamo continuando ad evolverci. Abbiamo messo le fondamenta, le basi della nostra musica, ma, credo, ogni album è un mattone in più che s’aggiunge alla costruzione, un progresso rispetto a quello che l’ha preceduto. Same style. New tricks (questa era troppo bella e particolare per essere tradotta!; n.d.R.).
A proposito: ci sono alcune particolarità all’interno di Omnipresent. Naturalmente, è un disco death metal al 100%, però, certe volte, compaiono alcuni riff e soluzioni ritmiche decisamente vicine al grindcore ed al crust – in particolar modo, mi riferisco a canzoni come “Source of Icon O” e “Redistribution of Filth”; magari sarò pazzo, però son convinto che soprattutto quest’ultima abbia un attacco che sembra preso pari pari dal più classico d-beat di tradizione crust, ma suonato à la Origin! Perché avete optato per queste soluzioni?
MF_Siamo sempre stati influenzati dal grindcore e da altri sottogeneri metal. Credo che questo lo si sia notato particolarmente su Entity. Solitamente, quando suonavamo canzoni con elementi grind, notavamo che, dal vivo, la gente rispondeva alla grande. Questa volta abbiamo deciso di puntare di più su questo tipo di ingredienti per la nostra musica.
In che modo componete le vostre canzoni?
MF_Generalmente Paul scrive buona parte del materiale. Non viviamo così vicini l’uno all’altro. Paul vive nella Weast Coast, John e Jason nella East Coast ed io sto in Kansas. Solitamente lavoriamo via Skype, soprattutto per unire fra di loro parti distinte di canzoni. Ci basiamo tantissimo su intensissimi scambi di e-mail e su prove ed esercitazioni individuali. Lavoriamo così finché non abbiamo la possibilità di trovarci in una stanza e, finalmente, lavorare davvero. In questo modo abbiamo una buona idea di come stiano andando le cose e di cosa possiamo riuscire a fare insieme. Ci risparmia un sacco di tempo.
Suonare death metal vi dà da vivere o avete dei lavori regolari? In tal caso, come fate a farli convivere con i vostri tour?
MF_Tutti noi abbiamo dei lavori. Ognuno di noi ha la sua situazione particolare. Da parte mia, mi sento piuttosto fortunato, per il fatto che l’azienda per cui lavoro capisce quanto faccio come musicista e mi supporta alla grande. Sono molto flessibili con me e mi lasciano fare più o meno tutti i tour che voglio.
GOTR è una webzine italiana, per cui sono piuttosto sicuro del fatto che tutte le persone che ti stanno leggendo in questo momento vogliono sapere se conosci/apprezzi qualche death metal band italiana e se avremo l’occasione di vederti/vi dal vivo in Europa ed in Italia!
MF_Putridity, Hour of Penance, Hideous Divinity: tutta gente che spacca di brutto. Sembra che dall’Italia esca solo più roba brutale! E solo brutal death metal fatto con cognizione di causa!
Grazie per il tuo tempo e per le tue risposte! Spero di vederti presto suonare in Italia! Ti lascio quest’ultima domanda come spazio libero per dire tutto quello che vuoi! Bye!
MF_Grazie per la chiacchierata! Verso fine anno, gli Origin saranno in tour in Europa con gli Aborted e gli Exhumed. Mi pare che ci siano una o due date in Italia. Tenete d’occhio Omnipresent: esce il 4 luglio in Europa, grazie ad Agonia Records, e l’8 luglio negli USA, tramite Nuclear Blast. Spero di vedervi ad un nostro show!