(Dark Descent Records, 2014)
1. Sleep Deprivation
2. Solipsist
3. Knives In The Senate House
4. Solar Storm
5. 27 Days Of Darkness
6. Drowned
7. Awaken Unconscious
8. Forever In Doubt
Come se le recenti ottime uscite a firma Dark Descent Records non ci fossero bastate per sublimare i nostri problemi esistenziali, ecco che compare un nuovo gruppo tra le file del roster dell’etichetta americana. Sono canadesi e già il loro monicker è tutto un programma, con uno stile minimalista con richiami ai loghi di Wormed e Mitochondrion, e aggiungiamo che la copertina, con quello splendido rimando ai SunnO))), altro non può fare se non aumentare la curiosità nei loro confronti.
Presentati in pompa magna come new sensation del paese del succo d’acero i nostri si muovono in un mondo sonoro fatto di claustrofobia, oscurità e black / death metal che sa di atavica nostalgia anni 90. Le influenze ricorrenti nell’ascolto risultano essere Immolation, Incantation e Morbid Angel (questi ultimi specialmente per alcuni tremolo di chitarra in stile Azagthoth) per la vecchia (ancora viva e vegeta per fortuna) guardia, mentre per le influenze più recenti fanno capolino tutti quegli act che hanno saputo ridare linfa vitale al genere, e parliamo di Ulcerate e Mitochondrion su tutti. Nonostante questa unione di vecchio e nuovo Deprived suona fresco e sufficientemente innovativo per aggraziarsi gli ascoltatori, risultando un più che decente inizio per una band, la quale parte già con le idee chiare ed un proprio microcosmo musicale abbastanza ricercato e personale, tanto quanto basta per differenziarli a sufficienza dalle altre proposte.
Non gridiamo al miracolo con questa uscita, ma i nostri apparati uditivi ringraziano per la mancanza del fattore copia carbone. Il lavoro dei canadesi si apre con “Sleep Derivation”, ottima partenza in chiave noise ed atmosferica quanto basta (a metà dei tre minuti gli strumenti fanno capolino con un ottimo death/black doomeggiante) per introdurci al platter. Seguono poi un’alternanza tra brani maggiormente incentrati sulle influenze “classiche” ed altri più moderni, senza disdegnare l’amalgama reciproco. Degni di nota in tal senso risultano essere “Solipsist”, il brano più inquadrato e black-oriented del lotto, condito con un ovvio affetto riverenziale nei confronti di Immolation ed Incantation, e “Awaken Unconscious”, traccia violenta e spietata che prosegue dopo solo 1:38 in un altalenante mix di doom e sfuriate death. Vi si consiglia infine “Solar Storm”, brano che se non fosse per la qualità delle chitarre, chiaramente meno moderne in quanto ad equalizzazione e dinamica di registrazione così come per la batteria, non sfigurerebbe affatto nel curriculum di una formazione brutal.
Confermare la validità di questo act dopo le parole spese a descriverne l’abilità compositiva risulterebbe ridondante, ma siccome repetita iuvant, siate voi dei nostalgici o degli incommensurabili appassionati di quelle sonorità che pescano a piene mani dai miasmi degli inferi, fate vostro questo lavoro che dell’onestà e della creatività fa i suoi pilastri!
7.5