(Self-released/indipendent, 2011)
1. Kissing Like Pirañas (Self Destruction Disguised As Love)
2. Night Skydiving (Desire To Man Is Gravity To Earth)
3. The Last Bullfight (Ultimatum Por El Matador)
4. Vulchaos (Chill Magma Before Use)
Pulseve: un duo basso\batteria, che, da un punto di vista tecnico individuale, nulla avrebbe da invidiare a docenti di conservatorio, e capace di creare sonorità condite da basi elettroniche, tonnellate di effetti, synth e variazioni più disparate. La prima impressione è proprio questa, ossia il possesso di un bagaglio strumentale davvero notevole e consolidato da anni di studi e continui miglioramenti nei rispettivi strumenti, i quali hanno condotto questi due esperti musicisti, alla realizzazione di questo EP dalla difficilissima catalogazione.
Il verbo di questi talentuosi torinesi è sicuramente appartenente al progressive rock, in ogni sua sfaccettatura, ma c’è dell’altro, in quanto non ci si trova semplicemente dinnanzi all’ennesimo drum & bass project costituito da primi della classe, poiché gli elementi di cui i nostri si circondano, in maniera davvero astuta (e anche attuale), sono veramente tanti: linee di basso che rasentano il funk più raffinato, atmosfere da ambient cosmico, un retrogusto che a volte ricorda il math core, a volte la fusion e una ricercatezza jazzistica sono ingredienti sempre presenti nei quattro brani proposti ed unificati in un coacervo sonico ostico all’assimilazione, ma davvero godibile per gli amanti delle sonorità più complesse.
Intendiamoci, spesso la base di ogni singolo pezzo, come nell’opener “Kissing Like Pirañas” (dove il suono di basso in apertura sembra quasi quello di Fieldy dei Korn!) è fondamentalmente sempre la stessa ma i preziosismi inseriti già dal primo cambio tempo e le variazioni strutturali\sonore tra un giro e l’altro sono veramente moltissime. Le inserzioni melodiche inoltre , come nella bellissima chiusura di “The Last Bullfight”, non risultano mai forzate, come spesso accade per band di tale calibro ed anzi rappresentano il vero valore aggiunto di ogni singolo brano.
Forse il punto debole dell’album è proprio rappresentato dal fatto che in molti resteranno completamente spaesati da questo Magnet (ammesso che riusciranno ad ultimare almeno un ascolto), ma, come già puntualizzato, la release in questione è appunto per un pubblico elitario, esigente e, soprattutto, esperto nel settore e, di fronte a certa magnificenza, tale èlite non potrà che estasiarsi, regalandosi il piacere di nuovi, ripetuti ascolti.
Un EP molto ben prodotto e composto, che non potrà fare a meno di aprire una breccia anche nel cuore dei più incalliti arrangiatori dell’ambiente in questione.
7.5