(Shove Records, 2014)
1. A Worm Grave
2. Poison Will
3. Still reape in the Storm
4. Ten Steps Down
5. The Gallery
6. There is Still Blood
7. True Open Wounds
8. 30 Minutes
I Robanera sono una band presente da alcuni anni nell’underground italiano, soprattutto nell’ambiente toscano tra circoli, locali e centri sociali. Ciò che propongono può essere a prima vista abbastanza banale e superato, ma come ogni cosa, se fatta bene trova sempre spazio per essere apprezzata. I Black Flag e i Black Sabbath, due gruppi quasi “consumati” per essere stati influenze di tanti gruppi negli ultimi venti anni, sono ancora spunto per i Nostri, che riescono a rielaborarli con uno stile personale e accattivante, come se fossero riusciti a cristallizzare quel breve lasso di tempo che, a cavallo tra gli anni 80 e gli anni 90, è stato terreno fertile per quello che poi è diventato a tutti gli effetti lo sludge metal.
L’album in questione è il primo della band, seguito dell’omonimo demo del 2010, in cui le influenze di Sabbath e Flag vengono incorporate dal sound dei primi gruppi sludge americani, Melvins su tutti. Otto tracce di sludge rock paludoso e annebbiato, dove i riff vengono accompagnati dal ruvido cantato in lingua inglese e da una batteria lenta e incessante. Questo album ci riporta alle atmosfere americane di fine anni 80, buttando anche nel calderone, non a caso, i texani Pantera.
Tanti sono i riferimenti che vengono a galla ascoltando Meco Discordia, ma rimangono comunque tracce nel fango che i nostri riescono a rielaborare in maniera originale: da citare tra i vari pezzi “The Gallery”, travolgente nella sua semplicità di esecuzione, ma al contempo ricco di carattere e sentimento, o ancora la rallentatissima “30 Minutes”, che ci da tutto il tempo per apprezzare i riff doomy che si susseguono discordanti e accattivanti.
Un album da ascoltare e riascoltare per godere di ogni singolo colpo di chitarra e batteria, un prodotto dall’ indubbia personalità che getterà non poca luce sulla formazione fiorentina. Quello che si erano messi come obbiettivo, cioè fondere due gruppi come Black Sabbath e Black Flag, è riuscito magnificamente aggiungendo inoltre carattere e un tocco di sperimentazione, rendendo il tutto una delle migliori uscite italiane degli ultimi tempi.
8.0