Quello che ci presentano i Septic Flesh (letteralmente “carne settica”, quindi infetta) è un lavoro estremamente malato. Addirittura originale ed atipico, per il genere. Provenienti da Atene, e giunti al loro nono album (più un EP) mettono subito in chiaro i loro intenti. Questo “Communion”, infatti, mostra sin dalla prima traccia il death metal caratterizzato da venature di black metal melodico, voce costantemente distorta, ed una forte presenza di tastiere ed arrangiamenti classici, atti ad evocare atmosfere gotiche e “di tensione”, che saranno presenti durante tutto il disco.
Definiti dalla critica musicale, a ragione, come “atmospheric metal”,spesso caratterizzati da toni epici, durante lo spazio di appena nove tracce (per circa 40 minuti di durata) si passa dai tempi spezzati (“Babel’s Gate” e “We the Gods”), alle aperture melodiche (“Communion” e “Sunlight Moonlight”) ai buoni assoli dei chitarristi Chris e Sotiris (la già citata “Babel’s Gate”). Un lavoro che, tuttavia, per quanto originale e tecnicamente ben suonato non lascia troppo il segno. I riff sono spesso troppo caotici o indistinguibili gli uni con gli altri. Talvolta si rischia l’autoplagio, altre sa irrimediabilmente di già sentito (originali, sì, ma con moderazione), segno della crisi di un genere che va avanti più o meno dalla sua stessa nascita, e che non sembra fermarsi.
Un album che sicuramente andrà apprezzato fra i fan del genere, ma che non può certamente essere considerato come capace di avvicinare altri tipi di ascoltatori. Destinato a cadere nel dimenticatoio in tempi ragionevolmente brevi, escludendo gli sfegatati. Che però, si sa, non fanno contesto.
Voto: 6,5
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