(Prosthetic Records, 2013)
1. Serpent Unleashed
2. Beneath Dead Leaves
3. I am of Death (Hell Has Arrived)
4. From a Cloudless Sky
5. Burned from Bone
6. Unending, Everliving
7. Blade on the Flesh, Blood on my Hands
8. This Evil Embrace
9. Unwept
10. Born of the Light that Does Not Shine
11. More Cruel than Weak
Gli Skeletonwitch ormai sono una realtà ben insediata nel panorama metal mondiale, con molti tour alle spalle assieme ad altre realtà emergenti della scena o come spalla a gruppi storici della scena death, thrash o doom, oltre che cinque album all’attivo. Con questo in corso la band compie esattamente dieci anni, caratterizzati da un cammino sempre in crescendo, con una certa idea di cosa fare, anche se il loro meglio l’hanno dato, fortunatamente, più con gli ultimi lavori che con i primi. Le loro qualità sono risapute, riescono a creare un sound aggressivo e al contempo tecnico, ricco di cambi di tempo, coinvolgendo l’ascoltatore senza mai annoiare. L’unico punto fisso è la voce ruvida e spietata del vocalist Change Garnette, mentre per il resto la musica della band è un continuo susseguirsi di riff prima black, poi thrash, con una batteria al limite del grindcore, che scandisce in modo azzeccato tutti i brani.
Con quest’ultimo album i nostri proseguono inesorabilmente sulla loro strada, fondendo sapientemente gran parte delle influenze metal raccolte negli ultimi venticinque anni; non propongono certo qualcosa di realmente innovativo, ma con la loro formula riescono a sfornare anno dopo anno degli album di ottima fattura. L’album si apre in modo esplosivo con la titletrack, un brano prepotentemente thrash ricco di aggressività, che incalza tutti i riff perfettamente. A seguire “Beneath Dead Leaves” fonde al loro tipico stile influenze black e melodic death nordeuropee, con una batteria a mitraglia; ed è sempre la batteria che riesce a dare dinamismo, non rimanendo solo strumento “metronomo” ma travolgendo l’ascoltatore con una tecnica e una velocità devastante. Con a “From a Cloudless Sky” sono il black metal e il thrash ad essere presi come ingredienti per la stesura del pezzo, anche se iniziamo a trovare quella piccola innovazione che porta quest’album, degli assoli che tendono al metal più classico, quasi heavy o power. Un susseguirsi di atmosfere e situazioni che ci trasportano in mezzo a universi (che sono i generi canonici) che si scontrano e si fondono insieme, mai forzando la mano, ma anzi rendendo tutto così “normale” che sembra quasi ovvio che si possa passare da un assolo di chitarra a un riff black in pochi secondi. Ogni brano, ricco di una certa melodia, ha un proprio carattere distinguibile. Altro brano che spicca per l’atmosfera che crea è “This Evil Embrace”, che apre con una breve introduzione melodica il brano più nero dell’album, con imponenti riff malvagi ad arricchire una certa melodia di sottofondo. Da notare la nuova collaborazione con il disegnatore e cantante dei Baroness, già illustratore della copertina di Beyond the Permafrost.
Serpents Unleashed è un album che mette la firma sui dieci anni trascorsi nella scena dagli Skeletonwitch, un gruppo che è riuscito a crearsi un suo seguito di fan e di critica, assolutamente meritati. Tutti i brani che vi troviamo hanno il loro fascino intrinseco, sono accattivanti e travolgenti al punto giusto, e riescono a tenere alta la reputazione che si è creata negli anni la band.
7.0