(Nuclear Blast 2015)
1. Delusions of Saviour
2. Repentless
3. Take Control
4. Vices
5. Cast the First Stone
6. When the Stillness Comes
7. Chasing Death
8. Implode
9. Piano Wire
10. Atrocity Vendor
11. You Against You
12. Pride in Prejudice
Ritornano gli Slayer con un album che, per la prima volta, ci offre una formazione dimezzata nei membri storici: gli unici superstiti sono Tom Araya e Kerry King. Dietro alle pelli al posto di Dave Lombardo ritroviamo l’affidabile Paul Bostaph e per la prima volta alla chitarra a sostituire il compianto Jeff Hanneman troviamo Gary Holt degli Exodus.
La formula è sempre la stessa: si potrebbe percepire nella voce di Araya qualcosa di più maligno e nervoso del solito, ma Kerry King continua sempre a sputare i suoi riff impazziti, velenosi e pungenti. Il passo del loro thrash metal è sempre velocissimo e tira via tutto con la forza di una ruspa senza sconti per nessuno. Provate a rimanere in piedi durante pezzi come “Repentless” e “Take Control”, oppure provate a tenere la testa ferma in “Vices”. Il nuovo chitarrista non ha niente da imparare o da invidiare a nessuno, parliamo sempre di gente che il thrash lo ha sempre maneggiato e di gente che non ha mai bisogno di guardarsi l’un l’altro sul palco. L’unica cosa che ci sentiamo di evidenziare è la mancanza in questo dodicesimo capitolo di quei giri hardcore/thrash ai quali eravamo abituati più o meno da sempre: forse è per questo che si percepisce maggiormente la mancanza di Hanneman.
L’album tiene comunque alto il nome di una band che è stata sempre un’istituzione, un saldo punto di riferimento per tutte le band che volevano cercare di fare musica seria e senza tanti compromessi. Ovviamente siamo lontani dai capolavori degli anni Ottanta (includiamo anche Seasons In The Abyss del 1990) ma siamo davanti ad una band che è viva nonostante la forte disgrazia subita e l’allontanamento di Lombardo. Questi uomini, ultracinquantenni con i bambini da portare a scuola, sono ancora qui in piedi a dare badilate a tutti. La perseveranza e la coerenza, che dura da più di trent’anni, regala agli Slayer il rispetto più assoluto e devoto. Mai nessun compromesso: irriducibili .
7.5