(Mom Eat Dad Records, PonyRec, 2015)
1. Maharaja
2. Arktis
3. Alt
4. Fuck John
5. Satan
6. Fede Piger
Sono una band interessante gli Svin, amante delle sonorità avantgarde più originali e delle commistioni più particolari. Noti come autori di un’esplosiva miscela di noise, jazz e punk, i danesi arrivano alla terza prova in studio con un mini album intitolato Svin, dopo averci già sorpreso con il precedente Secretly We Are All Gay, in primis per l’attitudine prettamente punk e per l’idiozia di fondo evidenziata.
Questo album auto celebrativo ingrana subito la quarta con “Maharaja”, brano dal flavour mediorientale che si insinua nella nostra mente già a partire dal giro iniziale di chitarra, e che colpisce ancor più quando il sax interviene a metà brano a conferire le caratteristiche noise che ci si aspetta fin dall’inizio. Le coordinate si invertono invece in “Arktis”, nel quale il sax prende il posto della voce narrante mentre chitarra e batteria si prendono la responsabilità di imbastire una base noise che potremmo anche definire granitica (entro i limiti del termine). Passato poi l’intermezzo cullante e dissonante che è “Alt” si arriva all’altra anima del disco, quella nella quale i confini tra strumenti si fanno meno definiti e il noise prevale su tutti gli altri generi. “Fuck John” parte insinuando l’inquietudine nell’ascoltatore mediante una batteria soffusa ed un riffing di chitarra riverberata che fa invidia a molti gruppi post, salvo poi degenerare (in senso buono) con l’entrata in scena di un sax che mescola noise e motivetti da ballo stile anni ’40 fino a rientrare a pieno regime in un coacervo di noise jazz da manuale. “Satan” funge da ulteriore intermezzo (forse un po’ inutile) ed infine “Fede Piger” cresce lentamente con fare cinematografico, quasi a salutare l’ascoltatore dopo un viaggio tanto stralunato.
Abbiamo sconfinato nel track listing, ma speriamo di avervi reso l’idea del concetto alla base della musica di questi quattro soggetti, suonanti batteria, chitarra, sax e basso. Qui si respira voglia di sperimentazione e il jazz vive nella sua accezione più moderna e dissonante. Musica adatta a voi se siete già estimatori della sperimentazione stile Rarenoise Records e se andate matti per noise, jazz e qualunque possibile commistione ne venga fuori.
7.5