(Norma Evangelium Diaboli, 2012)
1. Purging Tongues;
2. Sanctified Dysecdysis
Chi è dedito al metal più estremo sicuramente conoscerà gli spagnoli Teitanblood (con ex membri di Bloodline ed Ofermod), ormai stabilmente sotto l’etichetta francese Norma Evangelium Diaboli (DSOe Katharsis fra gli altri); il duo madrileno è già noto da alcuni anni per aver condiviso split con Proclamation e Necros Christos, oltre che per aver dato alla luce uno degli album più interessanti degli ultimi anni in questo campo, Seven Chalices, uscito tre anni fa.
Woven Black Arteries è la raccolta che comprende l’ep monotraccia dello scorso anno, Purging Tongues uscito inizialmente solo in vinile, e un brano nuovo di zecca cioè “Sanctified Dysecdysis”. Il primo segue la scia caotica e vagamente religious di Seven Chalices, facendo larghissimo uso di samples recitati nella loro lingua madre, che qui acquista una quanto mai imprevedibile oscura e depravata connotazione. “Sanctified Dysecdysis” invece torna leggermente indietro nel tempo, verso lidi più strettamente black/death, senza alcun tipo di compromesso: accelerazioni bastarde che si perdono in un voluto caos generale alternate a melmosi rallentamenti più death sono le caratteristiche di questo brano. I punti di riferimento sono quelli degli esordi ossia lo zoccolo duro dell’old school come si deve, si pensi a Von, Archgoat, Black Witchery, Beherit e compagnia sozza.
Chi ha i denti adeguati a masticare queste sonorità può andare ad occhi chiusi su questa uscita (anche perché metà probabilmente era già conosciuta sin dallo scorso anno), chi invece cerca innovazione, belle produzioni, tecnica e buon gusto può tranquillamente tenersi alla larga. Il metal estremo, quello vero, passa per i Teitanblood, e questa ne è una ulteriore testimonianza.