(Autoprodotto, 2012)
1. Blacksea;
2. Departed;
3. Hollow
Poche informazioni sono disponibili sui THECOLDSTORM, a parte le risicate descrizioni presenti nel loro Bandcamp. Da qui sappiamo che il gruppo proviene dal riminese e che, se non ho male interpretato un paio di cose, dovrebbe essere una one man band dedita in particolare a sonorità decisamente ancorate al post rock.
Dopo due brani registrati nel 2011, “Light & Shade” e “Ocean”, nel Febbraio dello scorso anno vede la luce il primo album (anche se tenderei a considerarlo un ep vista la durata irrisoria) autoprodotto intitolato Oikeiosis; i tre brani che lo compongono, per una durata di sette minuti circa in generale, si inseriscono a pieno nel filone post rock, pur mostrandone lati diversi che non si rifanno ai soliti grandi nomi della scena. “Blacksea” segue la scia tracciata dalla precedente “Ocean” con sonorità e riff più pesanti quasi alla Omega Massif lasciando comunque lo spazio necessario alle melodie, mentre quello che è il brano centrale di Oikeiosis, “Departed”, strizza l’occhio verso un approccio più catchy e influenzato dall’uso dell’elettronica come in progetti quali Maybeshewill (quelli del primo, o al massimo secondo album) o God Is An Astronaut. Si può considerare “Hollow”, posta in chiusura, come poco più di un outro acustica, apprezzabile ma forse leggermente fuori contesto.
Forse sarebbe auspicabile rendere disponibili uscite più corpose nel prossimo futuro, sia per permettere a chi ascolta di capire l’evoluzione del progetto sia per realizzare qualcosa di più concreto che un paio di brani ogni tanto. Le potenzialità sembrano esserci anche se il genere risulta alquanto saturo, ma per svilupparle e fruirle al meglio, tre sparute canzoni non bastano.
6.0