(Relapse Records 2014)
1. Thanatos
2. Portraits
3. Seance
4. Echoes
5. Deathtripper
6. Edge of Darkness
7. Ashes
8. Legacy
9. Severed Lives
10. Spiral
I Tombs sono arrivati al terzo full-length: in Savage Gold i newyorchesi dimostrano ancora una volta di essere bravi a gestire e miscelare svariati generi, dal post metal allo sludge, dal post punk al black metal.
“Thanathos”, con il suo drumming serrato (notevole il lavoro dietro alle pelli, in particolare nell’uso del doppio pedale, di Andrew Hernandez), riesce a dare spazio alle sovrapposizioni delle chitarre, a tratti davvero raggelanti ed efficaci. “Legacy”, “Portraits” e “Sèance” si muovono sulle strade ghiacciate della Norvegia (a volte sembra che sia suonato tutto da Fenriz & Nocturno Culto, e questo può anche essere un bene, quando non si cade nell’eccessiva emulazione), tra minimali e fredde rasoiate tipicamente old school black intervallate da momenti atmosferici di post / black metal: l’incontro tra le due correnti musicali regala tracce cariche di enfasi. L’aria che respiriamo dentro a Savage Gold è cattiva e ferale nonostante l’irruenta incursione di atmosfere post punk, in particolare in “Echoes” e “Deathtripper”, sorrette da un ossessionante basso e da un’inaspettata voce, in questo caso sedata e drogata, che ben rappresenta l’incontro-scontro tra il black metal e il vecchio e mai scadente post punk. Si tratta di due generi che non hanno una parentela molto stretta, ma il risultato ottenuto dai Tombs è davvero gradevole.
Tuttavia, la band americana si dovrebbe spingere oltre (anche per quanto riguarda l’artwork, davvero poco piacevole quello di Savage Gold), cercando definitivamente di crescere e di trovare una propria identità, facendo così il secondo grande passo, dato che il primo è già stato compiuto inserendo in line up un secondo chitarrista. Con l’ottimo Winter Hours e il discreto Path Of Totality si erano fatti piacevolmente notare, ora per i Tombs sarebbe davvero arrivato il momento di decidere se vogliono diventare uno dei nomi di punta nel loro ambito musicale. Un obbiettivo certamente non semplice, viste le innumerevoli band che in questo territorio mangiano ferro e sputano chiodi. Seguiremo e vedremo.
7.0