(Deathwish Inc./Topshelf, 2013)
1. Pianos Become The Teeth – Hiding
2. Touchè Amorè – Gravity, Metaphorically
A prima vista, uno split di soli due pezzi potrebbe sembrare un’uscita trascurabile: una chicca per collezionisti, un mero esercizio di stile per le due band. E’ un ragionamento che ci potrebbe stare, se solo non stessimo parlando di due tra i gruppi di punta della scena emo-core moderna. Da un lato abbiamo i Pianos Become The Teeth, che con l’ultimo The Lack Long After sono riusciti a scrollarsi di dosso l’etichetta di eterni incompiuti, dando alle stampe un disco pienamente riuscito che gli ha dato la possibilità di intraprendere un lungo tour e confrontarsi con pubblici decisamente più cospicui; dall’altro i Touchè Amorè, alfieri di quell’hardcore emozionale esploso negli ultimi anni sulla scia di Have Heart, Defeater e More Than Life, e che è passato ben presto dall’essere un semplice genere musicale a diventare una vera e propria scena, un fenomeno socio-musicale tra i più in vista in questi fatidici anni ’10.
A livello prettamente stilistico, ci troviamo di fronte a due realtà musicali piuttosto diverse, ma con dei non trascurabili punti di contatto: l’attitudine sofferta e passionale, le vocals strazianti esibite da entrambi in cantanti, i riff di derivazione emocore; insomma, ci sono tutte le premesse per uno split esplosivo. E in effetti le due band non tradiscono le aspettative: i Pianos Become The Teeth ci regalano il “solito” pezzo impeccabile, con il “solito” Kyle Durfey sugli scudi, anche se notiamo una vena melodica ancora più spiccata rispetto a quanto ascoltato nell’ultimo lavoro; la vera novità sta nel brano dei Touchè Amorè che -udite udite – dura ben quattro minuti! Un evento a suo modo storico, quindi, dato che i californiani non avevano praticamente mai sforato i due minuti e mezzo. Per il resto, la proposta dei Touchè Amorè non cambia di una virgola: hardcore intenso ed emozionale, di quello “urlato” ma allo stesso tempo intelligente.
Insomma, a conti fatti non si poteva chiedere di più. E’ uno split che a suo modo entrerà nella storia: in rete qualcuno l’ha paragonato a quello tra Texas Is The Reason e Promise Ring; ipotesi suggestiva, anche se a dire il vero – e non lo scopriamo certo noi – i tempi sono cambiati, la fruizione della musica anche, e uno split che nel ’96 poteva scuotere le fondamenta di una scena, oggi potrebbe tranquillamente passare inosservato, almeno al di fuori dei generi di riferimento. Anche se non dovessero entrare nella storia, Touchè Amorè e Pianos Become The Teeth ci hanno regalato uno split di alto livello, giusto per ricordarci che l’emo sarà anche un genere inflazionato, ma a suonarlo con una certa classe sono rimasti in pochi.
7.0