(Relapse Records, 2013)
1. Awaken the Serpent
2. Silence
3. Rat Eater
4. Salvation is Waiting
5. Out of the Fire
6. Acid Fuzz
7. Deny the Truth
8. Mikultra
9. I serve …
10. International Conspiracy
11. Chemistry of Consciousness
I Toxic Holocaust nascono alla fine degli anni Novanta dalla mente di Joel Grind, prima come one man band fino a quando, nel 2006, si sono uniti Phil Zeller e Al Chambers come membri fissi. Questo particolare gruppo può definirsi precursore del ritorno in voga del metal anni 80 e più precisamente di tutto quel calderone di influenze e band che rientrano sotto il generico nome di “metal punk”. Insomma, un vero e proprio tributo a gruppi come Bathory, Nuclear Assault e Motorhead, con un occhio attento a sonorità punk come Discharge e Hellbastard, come se il tempo si fosse fermato al 1989 e, dopo dieci anni, fosse ripartito. I primi album erano molto legati al proto-black metal di Bathory e Hellhammer, con testi che univano scenari post apocalittici, vita “on the road”, morte e satanismo alla Venom; avanzando nel tempo i Toxic Holocaust hanno introdotto altre influenze, rigorosamente 80s, come lo speed o il più generico thrash, mantenendo sempre un sound molto riconoscibile, con copertine ricche di zombie, esplosioni e città in rovina.
L’ ultimo album, Conjure and Command, è stato in questo senso una virata verso sonorità molto più oscure, come il crust e l’hardcore di Tragedy e From Ashes Rise, a partire dalla copertina senza colore e un logo diverso da quello tagliente a cui si era abituati. Questo Chemistry Of Consciousness è il loro quinto album, sempre sotto Relapse Records, e già dalla copertina si vede un ritorno alle grafiche tipiche di An Overdose of Death o Hell on Earth, come a introdurre un ritorno alle sonorità a cui siamo abituati quando pensiamo ai Toxic Holocaust.
L’apertura è affidata a “Awaken the Serpent”, brano che si lancia subito in una cavalcata thrash di chitarra e batteria e che ricorda molto l’apertura di An Overdose of Death, togliendo così ogni dubbio sul contenuto del nuovo album, ovvero un ritorno alle sonorità care al thrash metal americano, con uno sguardo al sound inglese e allo speed tedesco. È proprio ai Sodom che pensiamo ascoltando l’intro di “Rat Eater”, terzo pezzo che si apre con un’ atmosfera che mi ha fatto subito tornare in mente “Napalm in the Morning” dei teutonici, anche se lo sviluppo torna ad essere ben diverso, inserito nel sound dei Toxic Holocaust ormai tanto colmo di riferimenti, quanto personale e distintivo. Uno dei pezzi più riusciti è sicuramente “Out of the Fire”, traccia che racchiude perfettamente il concetto a cui ruota attorno il progetto Toxic Holocaust; una voce ruvida e abrasiva, una batteria incalzante e una chitarra tagliente e isterica. “Acid Fuzz”, altro brano convincente, mette sul piatto prepotentemente un’ulteriore importante influenza per la band americana, i fondamentali Motorhead, da cui riprende la tipica chitarra hard rock sporcata di punk e la semplice ma efficace batteria, tutti elementi che tornano anche in “International Conspiracy”. L’album si conclude con la title-track, dal particolare titolo “Chimica della Coscienza” (trad.), un pezzo a metà tra speed metal e crossover. Tra le tematiche più tipiche del metal, fa capolino anche il cospirazionismo, già trattato nel penultimo album e qui ripreso nella già citata “International Conspiracy”.
Chemistry Of Conciousness è il ritorno in grande stile di una delle band più iconografiche dei giorni nostri, grazie ad una formula che riesce ad essere efficace e accattivante anche dopo molti anni. Una cosa da mettere in chiaro quando si parla dei ragazzi di Portland, è che la loro idea di creare un sound affine al passato, e a volte uguale, non deve essere visto come una connotazione negativa, anzi è proprio il punto di forza che ha permesso loro in questi ultimi quindici anni di crearsi un seguito consistente, non solo tra i “metallari” più intransigenti. È evidente a tutti come il lavoro di questa formazione sia mosso da una grande passione per una scena a cui tutti dobbiamo molto.
7.5