Non si può certo dire che una data italiana degli Unsane sia un evento raro e irripetibile, data la frequenza con cui i newyorchesi s’imbarcano in tour europei passanti anche per il nostro Paese; tuttavia, vedere uno show delle leggende del noise rock / hardcore resta un’occasione da non perdere per ogni amante della musica estrema, un concerto adatto ai palati più differenti che difficilmente lascia insoddisfatti. Stavolta c’è pure qualche ragione in più per non mancare, oltre al basso costo dell’ingresso, perché Chris Spencer e soci in questo 2012 hanno fatto uscire il loro settimo album, il bellissimo Wreck, un disco 100 % Unsane che conferma come questi tre scalmanati non conoscano il concetto di vecchiaia, visto che da più di vent’anni danno prova, su disco come su un palco, di essere degli autentici fuoriclasse incapaci di cali qualitativi. Purtroppo, a causa della sorprendente puntualità delle esibizioni (già riscontrata la sera dei Nasum, ma comunque un fatto eccezionale in un luogo come l’XM), ci siamo persi la serie di opener locali e siamo arrivati solo verso la fine dello show dei Big Business, riuscendo a cogliere solo una manciata di pezzi: troppo poco per fornirvi un resoconto all’altezza.
Unsane
XM24, Bologna
29 / 06 / 2012
C’è una cappa di caldo notevole dentro l’XM24: le temperature sono altissime, anche se non proibitive come quelle registrate il venerdì precedente per il reunion show dei Nasum, complice anche un numero di presenti all’interno leggermente più basso, ci sembra. Certamente il caldo non può fermare gli Unsane, che sono comunque abituati a spremere ogni goccia di sudore in corpo quando suonano, e per qualche misteriosa ragione non può impedire neanche (ma non ce ne sorprendiamo!) a Chris Spencer di tenere ben calcato in testa il suo cappellino. I tre newyorchesi partono subito a razzo, e per tutta la durata del loro show, un unico blocco compatto e intenso di quaranta / quarantacinque minuti, non si risparmiano affatto: senza muoversi troppo, Spencer e Curran sono capaci di catalizzare l’attenzione in maniera inspiegabile, e con la sola forza dei propri strumenti e della voce riescono a sprigionare un’energia e un carisma inimmaginabili, rendendo la loro esibizione un’insieme di violenza incontrollata, carica emotiva rabbiosa ed energia pura che potrebbe fare impallidire anche i Dillinger Escape Plan. Non ci sono davvero parole per spiegare come degli ultraquarantenni possano incarnare, soprattutto nella dimensione live, la quintessenza della musica estrema, senza che ci sia bisogno di usare il suffisso –core o anche semplicemente “metal”: gli Unsane sono una creatura spietata, un treno in corsa lanciato a velocità incontrollabile, da anni malefica entità immutabile. Anzi, no. Ecco l’altra sensibile novità di questo show (e di tutto il tour): manca Vinnie Signorelli, messo temporaneamente KO da una recente operazione, che viene degnamente sostituito da Coady Willis dei Big Business, presentato dagli altri due in una delle pochissime pause che si sono concessi i tre. Hanno infatti badato ben poco alle frivolezze gli Unsane, come in fondo ci si aspetta da loro, tanto che siamo anche rimasti un po’ sorpresi quando Dave Curran s’è lanciato in un bestemmione in italiano che di solito sentiamo pronunciare da gruppi death metal che imparano solo quello della nostra lingua (oltre al solito “grazii”).
Ci rendiamo conto che in tante parole abbiamo detto ben poco dei brani eseguiti, di come son stati suonati, o di come sono stati recepiti dal pubblico. Ma che dovremmo dirvi di più? Se non siete mai stati ad un concerto degli Unsane, dovete rimediare al più presto, per capire davvero che tipo di esperienza è. Se invece avete già avuto modo di vederli, concorderete con la nostra non-analisi, come noi sarete pronti a garantire sulla totale affidabilità di questi vecchi maestri, e come noi sarete usciti da un loro live sudati fradici mostrando al mondo un enorme sorriso ebete. Se anche presto il “noise” tornerà alla ribalta, sul trono ci saranno sempre e solo loro, a scrutare gli imitatori con un ghigno fiero e feroce. Inarrivabili.