(ATMF, 2013)
1. Omnis infinita mens est gremium et sepolcrum universi
2. Ego sum templum et principium omniae rei
3. Intermezzo
4. Octo sunt grados ad càpere fine cycli magni
5. 137 = 73 + 64
6. Fui Sum Ero
Dopo un’attesa di oltre quattro anni sono finalmente tornati gli italiani Urna. Nonostante il tempo trascorso, sono pienamente convinto che gli amanti del genere non si siano affatto dimenticati di loro: l’imponente Ietr Ad Lucem è sicuramente ancora impresso a fuoco nelle loro menti.
Mors Principium Est è stato rilasciato ancora una volta per l’etichetta triestina ATMF, che li segue sin dal debutto e, ancora una volta, il combo nostrano riesce a regalarci un album di strabiliante doom con la “D” maiuscola! Gli Urna questa volta si lasciano alle spalle le atmosfere dilatate e ambientali del precedente lavoro, abbandonano le sonorità “spaziali” per concentrarsi sull’aspetto più ritmico e crudo del loro sound. In quest’album tessono ritmiche agonizzanti e devastanti, pesanti come un macigno: basso e batteria nel loro incedere lento ed inesorabile non lasciano scampo, scavano solchi netti e profondi nella mente e giungono dritti sino allo stomaco. La formazione, con l’ingesso dell’enigmatico Eon[0] (bassista dei Progenie Terrestre Pura), trova nuovo vigore e, in questo Mors Principum Est, si presenta più in forma e più ispirata che mai. Brani dai titoli pachidermici come “Omis Infinita Mens Est Gremium Et Sepolcrum Universi” e “Octo Sunt Grados Ad Capere Fine Cycli Magni” sono un fulgido esempio di quel che i nostri sono in grado di fare.
Parliamo insomma di un disco imperdibile per tutti gli amanti del Doom e delle sonorità estreme, arricchito dalla presenza, in veste di special guest, di sua maestà Greg Chandler (Esoteric). Album immenso!
8.0