(Deathwish Inc., 2014)
1. Betrayed By Light
2. Fuck This Life
3. Be My Blood
4. Self Inflicted
5. Loved and Unwanted
6. We Are Nothing
7. Final Dose
8. Weep In My Dust
9. Take My Hand
10. Shadow of Murder
11. Embrace Extinction
Nel 2009 a Charlotte, North Carolina, escono allo scoperto con il loro primo EP Newborn i Young and in the Way: non so se hanno bisogno di un minimo di presentazione ma questi ragazzi, dopo due EP,tre full-length e tre split, con questo ultimo lavoro sono sicuramente pronti a continuare a far parlare di loro per molto tempo ancora.
Dopo i primi esordi autoprodotti saltellano da una etichetta all’altra fino a giungere alla ben nota Deatwish Inc.; il loro sound è una fusione di diversi generi tra i quali però il crust ed il black metal la fanno da padroni, attraverso sfuriate velocissime, grandi rallentamenti e momenti dilatati, al limite del noise psichedelico più oscuro. Creano brevi pezzi di un minuto e mezzo come lunghe litanie claustrofobiche e deliranti che superano gli otto minuti con assoluta nonchalance, mantenendo sempre un loro trademark riconoscibile senza mai risultare ripetitivi. Naturalmente le loro produzioni non sono mai pulite, anzi, ma nemmeno esageratamente cacofoniche: forse non sarà un termine appropriato ma anche nelle loro pubblicazioni precedenti tutto è ben calibrato, nonostante stiamo parlando di un genere che fa’ del suono grezzo e primitivo la sua bandiera.
Con questo nuovo When Life Comes to Death un po’ le cose cambiano: non parliamo di stravolgimenti, il sound distintivo dei YAITW non è certo tradito ma semplicemente maturato, evoluto e migliorato, in quello che è a tutti gli effetti un album di svolta. La produzione, i suoni, il mastering raggiungono un livello successivo e soprattutto a confronto dei vecchi dischi ora il tutto risulta essere quasi cristallino. Il disco ruggisce, chiaro e potente, ma non perde la sua fredda crudezza che anzi risulta esaltata, non è più una cosa per solo puristi del genere ma una chicca per tutti gli amanti della musica estrema. Anche la composizione cambia, non sono più presenti tracce di pura furia dalla durata esigua e, fatta eccezione per ‘’Embrace to Extinction’’, brano lungo oltre nove minuti che comunque differisce da certe passate canzoni, spariscono quei momenti dilatatissimi in cui imperano riff ripetitivi e noise completo minuto dopo minuto. Ritmiche cadenzate si alternano a blast beat per poi passare improvvisamente a rallentamenti che comunque hanno un groove pazzesco; le chitarre, complice l’ottima produzione, sferrano sull’ascoltatore granitiche legnate che seguono passo passo la sezione ritmica nei suoi frequenti cambi di tempi, il tutto condito da uno screaming che ti entra nella ossa e ti fa venire i brividi lungo la spina dorsale. Il tiro è mantenuto per tutta la durata del disco, non ci sono momenti per la noia durante l’ascolto, ogni canzone è ragionata dalla prima all’ultima nota, dal primo colpo di rullante fino all’ultimo. When Life Comes To Death è un album che vale ogni traccia ascoltata, non ci sono parti riempitive, solo musica devastante. La chicca è ‘’Shadow of Murder’’ una specie di ballad cantata in semi pulito con una chitarra acustica d’accompagnamento: non c’è da storcere il naso, il pezzo ci sta tutto, provare per credere.
8.5