L’Hana Bi di Marina di Ravenna è un posto magnifico per gli amanti della buona musica: gestito dagli stessi personaggi che stilano l’ottima programmazione invernale del Bronson e dunque pure del Transmissions Festival (il direttore artistico quest’anno era un certo Stephen O’Malley, tanto per dire), l’Hana Bi offre da maggio a settembre tantissimi concerti totalmente gratuiti, nella bella cornice di uno stabilimento balneare circondato da pineta e dune di sabbia. Se non ne avete mai sentito parlare su queste pagine, è perché la maggior parte dei concerti che abbiamo modo di vedere qui c’entrano poco con quanto trattiamo normalmente, tuttavia ogni tanto sotto la tettoia dell’Hana Bi si può trovare qualche gruppo che, abbracciando sonorità più dure o sperimentali, merita di essere sottoposto alla vostra attenzione. In questo caso, in un sabato sera di fine estate abbiamo avuto il piacere di vedere all’opera tre band italiane davvero valide, in bilico tra screamo e hardcore: i Raein sono (insieme ai cugini La Quiete) uno dei nomi di punta della scena screamo romagnola e italiana, famosa in tutto il mondo, ma anche i meno noti Disquieted By e Riviera ci hanno stupito in positivo. Ecco il resoconto della serata.
Raein + Disquieted By + Riviera
Hana Bi, Marina di Ravenna (RA)
25 / 08 / 2012
RIVIERA
I Riviera fanno parte di quella rigogliosa scena “screamo” romagnola di cui parlavamo in apertura, ma la loro proposta si basa su una struttura più leggera a metà tra il punk e l’emo-rock, con chitarre melodiche che richiamano proprio gli ultimi Raein in particolare e una voce urlata solo a tratti, che anzi dal vivo risulta decisamente più pulita. Elemento distintivo della musica dei Riviera è sicuramente la tromba, che interviene sapientemente in alcuni brani e che risalta ancora di più sul fronte live, conferendo alla musica del quintetto un flavour dolceamaro marcato che lascia il segno. Lo show si gioca tutto su una malinconica leggerezza ed una semplicità genuina emanata dalla band, che sembra suonare divertendosi, senza prendersi troppo sul serio ma emozionando ed emozionandosi; i loro brani poi (li trovate tutti in “fri daunlò”, come dicon loro) sono belli e immediati, quindi basterebbero da soli per rendere un concerto un’esperienza assolutamente piacevole. La chiusura è affidata però tutta alla malinconia: il frontman, sulle note conclusive, annuncia che uno di loro sta per partire per un Erasmus e lascia intendere che per ora non si sa quando sarà possibile rivedere i Riviera su un palco. Noi speriamo davvero di non aver assistito al loro ultimo concerto, perché sarebbe un vero peccato e perché è da diversi giorni che non possiamo fare a meno di averli sempre in cuffia.
DISQUIETED BY
Uno show dei Disquieted By è qualcosa che non si dimentica facilmente. Da più di un decennio il loro nome gira per l’Italia con sempre maggiore insistenza, grazie ad un passaparola continuo alimentato da show definiti sempre entusiasmanti e coinvolgenti. Aggiungete aggettivi come incendiari, folli e divertenti alla massima potenza e forse vi starete avvicinando a cosa abbiamo visto questa sera. Nonostante siano attivissimi da tanto tempo, è uscito solo recentemente il loro primo full-length Lords Of Tagadà, ma quasi tutti gli squilibrati che stanno a ridosso del palco conoscono già tutti i pezzi, evidentemente proposti già da tempo dalla band nelle proprie esibizioni. I Disquieted By suonano in quattro, ma sembrano molti di più. Ok, i tre musicisti suonano bene, in maniera frenetica ma tutto sommato senza apparire così funambolici; il punto è che tutte le attenzioni vengono catalizzate dall’imponente frontman, una sorta di magnifico satiro in boxer (sul serio!) che si muove di continuo come un ossesso, urla senza risparmiarsi nel microfono e intrattiene la platea con una performance fisica e vocale di alto livello, alleggerita da qualche simpatico siparietto ogni tanto (“quanto fa la Juve?”). Il risultato è uno show che davvero coinvolge, istiga il corpo a seguire i ritmi velocissimi dei quattro scatenati e soprattutto strappa sorrisi, lasciando soddisfatti alla fine dell’intenso concerto. Senza dubbio, anche noi ci ricorderemo a lungo di questo manipolo di folli eroi: in meno di mezz’ora ci hanno conquistato. Ah, non l’abbiamo ancora detto: i Disquieted By suonano hardcore. Più o meno.
RAEIN
Non possiamo usare, purtroppo, gli stessi toni entusiastici per lo show dei Raein, che per colpe non loro non ci ha totalmente preso come avremmo sperato, almeno nella prima parte. Certo, la band non c’è sembrata al 100%, ma in più è stata penalizzata da dei suoni non sempre ottimali (il bellissimo monologo di “Nirvana” è stato per lo più seppellito dal resto) e pure dalla sfiga (corda saltata sul brano iniziale di Nati Da Altri Padri, mascherata con una “improvvisazione” strumentale). Superati questi problemi però, la seconda metà del concerto è volata via in un attimo, facendolo finire anche troppo presto, e facendoci dimenticare le note stonate qui riportate solo per dovere di cronaca. Perché in fondo i Raein sono dei veterani che, anche se non totalmente “in palla”, sanno sempre offrire uno show di elevato spessore e carico di emozioni: i romagnoli non si sono affatto risparmiati, suonando con grande consapevolezza dei propri mezzi e fregandosene altamente di quello che a noi invece ha fatto storcere il naso. E poi parliamone, come si fa a non farsi rapire dalle trame chitarristiche che s’intrecciano perfettamente e fanno sognare, dal vivo più che su disco, fino a quando non arrivano le urla sofferte e profonde del cantante a svegliarti? In più, la (troppo) breve scaletta ha pescato a piene mani, con nostra grande gioia, dall’ultimo disco / capolavoro uscito lo scorso anno, Sulla linea d’orizzonte tra questa mia vita e quella di tutti, album splendido che ha ridefinito i canoni lirico/musicali di una band che da anni fa scuola a livello mondiale in campo screamo / post-hardcore. La chiusura è affidata a “Oggi ho deciso di diventare oro”, e quando svaniscono le ultime note andando a spezzare l’incantesimo lentamente creatosi sotto questa piccola tettoia di fronte al mare, ci si ritrova appagati solo in parte e con la voglia di sentire ancora suonare i bravissimi Raein. Ma per stasera può bastare, e in fondo non è poi così male tornare a casa con la voglia: nell’attesa di una prossima volta, continueremo ad emozionarci ascoltando Sulla linea d’orizzonte tra questa mia vita e quella di tutti. Fatelo anche voi.