(Massacre Records, 2012)
01. Defamatory Content
02. Regarding the Imagery
03. The Carnage Ending
04. Transylvania (City of the Damned)
05. My Casual Enemy
06. Crown of Thorns
07. Blood Ecstasy
08. Unheavenly Domain
09. The Final Destroyer
10. Oath of Rebirth
I Sinister sono una delle band più longeve ed importanti della scena death metal olandese. Formatisi nell’ormai lontano 1988, hanno prodotto ben dieci album in studio, senza contare gli innumerevoli live-shows; durante questo lungo periodo hanno avuto vari alti e bassi, nonché un periodo di stop durato dal 2003 al 2005, ma nonostante le varie difficoltà non hanno mai perso la loro voglia di fare e la precisa idea di portare avanti, senza venire influenzati dai cambiamenti esterni, il verbo del death metal.
A distanza di due anni dal precedente Legacy Of Ashes, il quintetto olandese si ripresenta sul mercato con la sua ultima fatica intitolata The Carnage Ending. Dopo la reunion il livello qualitativo delle produzioni di questa band era tornato ad essere decisamente valido e i dischi precedenti a questo ne erano stati la prova reale. Il nuovo album parte esattamente da quanto di buono prodotto in questi anni e utilizza questa base per costruire brani che suonino al 100% classici, senza però sacrificare la qualità della produzione e provando a innovarsi un po’ inserendo qualche digressione melodica e alcune incursioni in stile Morbid Angel devi tempi andati . L’intro strumentale è un ottimo preludio che ci introduce alla doppietta formata da “Unheavenly Domain” e “Transylvania (City of the Damned)”, due brani piuttosto classici che puntano sui soliti mid-tempos, riff monolitici e qualche stop ‘n’ go per dare un po’ di brio all’esecuzione complessiva; si continua poi con pezzi che trasudano death metal da ogni poro e mescolano l’ignoranza e la violenza diretta con parti più ragionate dove emerge in toto la lunga esperienza e maturità della band. Molto valida anche “Oath of Rebirth”, uno dei brani più lenti del lotto, ma comunque ben realizzato e dotato di un certo fascino oscuro e diabolico. In quasi cinquanta minuti di tracklist i Sinister ci accompagnano in questo roboante, e dal sapore old-school, viaggio nel death metal europeo ripercorrendo la propria storia musicale e adottando alcuni azzeccati accorgimenti in sede di produzione che danno al sound un aspetto nitido e cristallino
Tirando le somme, direi che si possa promuovere tranquillamente The Carnage Ending, in fondo si tratta dell’esatto prodotto che i Sinister volevano ottenere, un album di quel classico e sano death metal che ha garantito fama e fortuna a questa band e, sicuramente, continuerà a garantirla fino a che si manterranno su questi buoni livelli e non prederanno l’ispirazione.
7.0