A pochi mesi dall’uscita del loro primo full-length Dawn Of Fury, ci siamo sentiti in dovere di andare a curiosare un po’ in casa Chronic Hate per approfondire la conoscenza di questa valida realtà death metal del Nord Italia. Molto disponibili come sempre, i Nostri hanno risposto in maniera completa ed esaustiva a tutte le domande, permettendoci di rivivere in prima persona le emozioni e anche le difficoltà che una band del panorama estremo italiano si trova a vivere ogni giorno.
Iniziamo subito con una domanda banale ma doverosa. Chi sono i Chronic Hate? Presentate un po’ la band ai nostri lettori.
Ciao a tutti, i Chronic Hate sono cinque ragazzi, amici tra loro, con la passione comune per la musica estrema e il death metal in particolare. Veniamo dall’area del nord-est Italia con base a Bibione (Venezia), siamo attivi dal 2001 e dopo varie pubblicazioni demo, mcd, promo nell’aprile del 2012 è uscito il nostro album di debutto Dawn of Fury per la nostrana To React Records.
Suonare death metal non è certo la via più facile per ottenere fama e per risaltare nel mainstream globale, anzi solitamente si fatica tanto per poi rimanere relegati nell’underground. Nonostante questo, cosa vi ha spinto ad abbracciare questo genere?
Noi tutti ascoltiamo tantissima musica, non solo metal, ma è in questo genere che convogliamo le nostre energie e la nostra voglia di dire la nostra. È qui che troviamo il giusto sfogo per le nostre idee, che poi non sia un genere “mainstrem” come dici tu lo sapevamo già in partenza ormai diversi anni fa, ma non ci siamo mai posti questo problema sinceramente… Non abbiamo deciso di suonare questa musica per soldi per fama o per quant’altro, abbiamo scelto di suonare death metal per la forza e il piacere che questo genere ci trasmette e l’infinita passione che nutriamo per ciò che facciamo.
La scena death italica sta crescendo sempre più e nel giro di pochi anni ha compiuto dei veri passi da gigante! Ci sono alcune band nostrane che vi hanno ispirato o che ritenete fondamentali per la vostra crescita musicale?
Ai nostri esordi le band death metal italiane non hanno avuto la fortuna e forse le possibilità che avrebbero meritato, quindi poca visibilità e forse anche poco seguito, facendo sì che per noi fosse più facile attingere e cercare di prendere il meglio dai nomi esteri più grossi inizialmente. Tuttavia la scena death metal in Italia è sempre esistita e nell’ombra pian piano ha iniziato ad affilare gli artigli e sulla scia di gruppi maggiori o “storici” le nuove leve stanno, con sacrificio e giusta prepotenza, iniziando a ritagliarsi uno spazio sempre maggiore.
Allargando, invece, lo sguardo verso il resto del mondo, quali sono quelle band che hanno contribuito alla vostra formazione e che vi hanno portato a essere ciò che siete e a suonare in questo modo?
Le nostre influenze sono veramente moltissime, siamo cinque persone con gusti musicali anche molto differenti tra loro, dal punk al black metal, dal grindcore al thrash metal. Ovviamente il punto di unione e i maggiori ascolti sono sempre rivolti al death metal in tutte le sue varie sfaccettature. Alla nostra formazione quindi hanno contribuito fondamentalmente Morbid Angel, Slayer, Monstrosity, Malevolent Creation, Pestilence, Sinister, God Dethroned, Cannibal Corpse, Death, Sodom e innumerevoli altre band del panorama estremo italiano,europeo e americano dagli anni 90 ai giorni nostri.
Addentriamoci nei meandri del vostro primo full-length album, Dawn Of Fury è un disco che trasuda odio e rabbia in ogni sua parte. Che cosa vi ha spinti a focalizzarvi su questo argomento? Qual è il messaggio che volete trasmettere all’ascoltatore?
Si, il nostro Dawn of Fury trasuda rabbia e cattiveria da ogni nota, da ogni singola parola o immagine e non potrebbe essere altrimenti per noi. All’interno dell’album troverete canzoni spietate e di puro odio come “S.H.C.” e “You Must Pay”, fotografie ciniche ed estremamente reali della nostra società come “Bastard (de)Generation”, “The Failure” e “New Era Control” o ancora condanne agli inutili umanoidi che infestano le nostre vite come “Authorized Suicide”, “Senseless Reasoning” e “Automated to Death”. Abbiamo scelto di rivolgerci all’ascoltatore prendendo spunto dalle nostre esperienze di tutti i giorni, da quello che chiunque può provare in una normalissima giornata della propria vita. Ci stiamo riducendo ad essere schiavi e servi di questa società malata che vuole appiattirci da ogni punto di vista, e la nostra non è solo una lamentela, ma una chiave di lettura per cercare di vedere oltre, di reagire a testa alta e di credere fermamente in un cambiamento
All’interno del vostro album sembrano coesistere due “versioni” della vostra band, una più d’impatto che punta su aggressività e velocità e una più “ragionata” che predilige parti più cadenzate e guitar-solos. Quali sono le vostre impressioni a riguardo? Si tratta di una cosa studiata a tavolino oppure di un’evoluzione non prevista del vostro sound?
Come dicevamo, all’interno della band le influenze musicali dovute ai nostri ascolti personali sono molteplici e questo si riflette senza dubbio nelle nostre composizioni. Cerchiamo la varietà e la furia ma anche le parti più studiate e ragionate che ti colpiscono ai fianchi e ti rimangono in testa. Cerchiamo una forma canzone che non sia unidirezionale o un ammasso di idee senza capo ne coda ecco.. Non è certo una cosa studiata a tavolino ma sicuramente non ci piace essere troppo monotoni o ripetitivi nel sound.
Quanto si tratta di iniziare a comporre un brano, chi prende solitamente l’iniziativa? I Chronic Hate hanno un sorta di “motore” che manda avanti tutta la band, o collaborate tutti assieme in egual misura?
Diciamo che un vero e proprio motore all’interno dei Chronic Hate non c’è, solitamente si parte da uno o più riff di chitarra o basso che vengono arrangiati per creare una struttura di base, ma tutto può partire anche da una parte di batteria o da una lirica. Tutti e cinque diamo attivamente un contributo alla composizione e poi sempre insieme passiamo alle rifiniture e agli arrangiamenti.
Ai giorni nostri internet, il download, il formato digitale e i blog sembrano dominare in toto il panorama musicale globale e di conseguenza anche il mondo del metal estremo. Cosa ne pensate? Ritenete che si tratti della giusta evoluzione oppure che si stiano perdendo valori un tempo ritenuti fondamentali come il possedere “fisicamente” un CD?
Il discorso è molto ampio, ci limitiamo a dirti che noi compriamo ancora i CD fisici delle band che ci piacciono e lo abbiamo sempre fatto, alcuni di noi possiedono anche una collezione invidiabile di cd e vinili estremi e non solo… Internet è uno strumento utile per farsi conoscere, ma non può assolutamente sostituire l’acquisto di un disco o del biglietto di un concerto se si vuole veramente supportare una band o, più in generale, una scena musicale.
Avete suonato moltissimi concerti e molto spesso siete stati costretti ad allontanarvi parecchio dalla vostra regione, eppure nulla sembra avervi mai fermato o aver compromesso la vostra voglia di fare. Amate esibirvi davanti al pubblico?
Certo! Crediamo che buona parte dell’impatto di un gruppo death metal si veda dal vivo. Ci piace suonare dal vivo! Ci sfoghiamo dopo una settimana di lavoro o di rotture di palle varie e scarichiamo sul palco e sulla gente che ci vede tutto quello che abbiamo da dare, non ci risparmiamo mai che si tratti di suonare in minuscoli bar o eventi di dimensioni maggiori. Ci fa sempre piacere spostarci e trovare persone che condividono la nostra stessa passione, com’è successo recentemente suonando al Lowlands Deathfest a Fabbrico (RE). Non abbiamo mai avuto problemi a macinare chilometri per un concerto, per farci conoscere e cercare di spargere il nostro Odio Cronico. I primi di novembre saremo anche all’estero per tre concerti in Polonia, dove la scena death è veramente fiorente e seguita!
Ecco qua, siamo infine giunti al termine di questa intervista, a voi le ultime parole per salutare i nostri lettori!
Grazie mille a Grind on the Road per lo spazio che ci ha concesso, vi segnaliamo il nostro sito ufficiale WWW.CHRONICHATE.IT nel quale trovate i link alle varie pagine Facebook, Twitter, Youtube ecc, e tutte le informazione relative alla band. Tra l’altro prossimamente arriverà il nostro primo videoclip, con un brano estratto da Dawn of Fury… Stay tuned!
HAIL THE NEW DAWN… OF FURY!