(Sevared Records, 2013)
01. The Beginning (Intro)
02. Covenant Of Satan Predators
03. Deeds Of Supreme Sect
04. The Torment Era
05. Creation Of A Sadistic Empire
06. Alliance For Extermination
07. New Order Condemnation
08. Colossal Destruction
09. Carnivore Command Rebellion
10. The Final (Outro)
I Carnivore Diprosopus sono una band colombiana dedita una mix devastante di brutal death metal e grindcore, formatasi nel 2002 ed approdata al terzo album da studio nei primi di marzo del 2013. Come la stragrande maggioranza delle formazioni latino americane, non amano le mezze misure e mettono la loro indole “caliente” e debordante all’interno di ogni loro opera, regalandoci un sound parecchio estremo e bestiale.
Condemned by the Alliance è l’ultima fatica del combo colombiano, uscita sotto l’egida dell’attenta Sevared Records, e già dalle prime battute ci mette di fronte a quella che in breve si rivelerà essere una creatura dal carattere violento e impetuoso: i Nostri infatti non vanno per il sottile e prediligono un approccio diretto e brutale, senza alcun tipo di fronzoli. La formula è esattamente la stessa a cui eravamo stati abituati con le due uscite precedenti, anche se in Condemned by the Alliance la componente grind è stata ridotta all’osso, divenendo una sorta di eco incerto che in alcuni brani tende a scomparire completamente. Dopo uno sguardo allo splendido artwork viene il momento di premere il tasto play e preparare i nostri padiglioni auricolari: si parte con l’insana “The Beginning”, basata su melodie malevole ed infernali che fungono da apripista alla furia dissacrante che esploderà subito dopo sulle note di “Covenant of Satan Predators”, un brano spedito e terremotante che macina riff tritaossa uno dopo l’altro alternati a rallentamenti distruttivi, il tutto condito da un voce gutturale e belluina. Proseguendo nell’ascolto noteremo come i brani non siano poi troppo differenti gli uni dagli altri, anzi capita che la band cada nella facile trappola dell’auto-citazionismo; possiamo tuttavia chiudere un occhio su questo difetto, largamente compensato dalla brutalità marcia e violentissima che scaturisce dall’anima di ogni singolo pezzo. Vale la pena segnalare “Creation of a Sadistic Empire” e “New Order Condemnation”, gli episodi meglio riusciti, nei quali aleggia lo spettro dei conterranei Amputated Genitals e dei seminali Devourment dei primi tempi; entrambi i brani risultano essere ben strutturati e dotati di un mood groovy e pachidermico. Alla breve e strumentale “The Final” viene affidata la chiusura del disco, che riprende quell’atmosfera malsana e demoniaca dell’incipit.
Sicuramente questo disco risulterà ostico a chi non è abituato alle versioni più esasperate ed oltranziste del death metal, e probabilmente la sua longevità potrebbe non raggiungere livelli eccelsi, nonostante questo ritengo comunque apprezzabile lo “sporco lavoro” che i Carnivore Diprosopus hanno dato alle stampe con tanta grinta e passione. Magari in futuro, adoperando qualche piccola correzione e cercando di donare maggior personalità alle proprie creazioni, i colombiani riusciranno ad effettuare un salto di qualità che farà aumentare la loro fama presso il pubblico mondiale.
6.0