(Pagan Records, 2013)
1. A Devastation Giving Power of Life
2. The Deity of Ferocity
3. Towards Divine Anticlimax
4. Trophy of Wasted Breath
5. Piercing Ailing Heart of Humanity
6. We All Shall Die Miserable Death
7. A Horror To Come
8. The Stoning Malignant
9. Water of Life
Da non confondere con l’omonima band norvegese, i polacchi Massemord sono una valida realtà black metal che dall’anno 2000 si prodiga per spargere il verbo del più totale nichilismo, dell’anti-religione e della distruzione della razza umana. Potendo contare su musicisti scafati ed avvezzi alla scena estrema, il quintetto è riuscito a dar vita ad un discografia piuttosto florida e qualitativamente elevata, riuscendo a far notare il proprio nome, cosa non facile nell’affollata scena black/death polacca.
A Life-giving Power of Devastation è il quarto album da studio, che si presenta subito bene grazie ad un cover-artwork dal mood oscuro e cupo decisamente adatto al black metal ferale e anti-umano contenuto nel disco; i Nostri, da sempre debitori verso le grandi realtà della scena norvegese, si avvalgono di un mix tra brani più spediti e violenti alternati e altri più cupi e strazianti, senza però perdere mai del tutto la propria forza d’impatto; volendo fare un paragone, possiamo dire che i Massemord ricordano spesso i Setherial e, a volte, persino i primi Satyricon. Iniziato l’ascolto di A Life-giving Power of Devastation verremo accolti dalla title-track, un brano in cui una ritmica marziale sorregge un riff portante memorabile, che dalla metà in poi si arricchisce di alcune accelerazioni tipicamente black per poi sfumare in un andamento malinconico; successivamente verremo “riscossi” dall’attacco frontale di “The Deity of Ferocity”, uno dei brani più violenti e feroci del platter, nel quale i nostri scatenano un poderoso wall of sound sorretto da riff tipicamente old-school; “Towards Divine Anticlimax” si regge su alcuni riff monolitici ed un drumming incalzante, in un’atmosfera sulfurea e maligna che ricorda in parte gli Ad Hominem. Dalla quarta traccia in poi si osserva quell’alternanza di canzoni più tirate e brani diabolici spiegata all’inizio: risaltano maggiormente “Piercing Ailing Heart of Humanity”, brano dal DNA 100% norvegese, e “We All Shall Die Miserable Death”, il miglior pezzo dell’intero lotto, caratterizzato da un arpeggio sinistro e oscuro che prelude ad un notevole crescendo di violenza e velocità d’esecuzione per poi assestarsi su di una ritmica robusta dal sapore mefistofelico; per finire sottolineiamo la bontà dell’ultimo brano “Water of Life”, un pezzo malinconico ma allo stesso tempo ferale, che colpisce l’ascoltatore con la sua atmosfera glaciale e inquietante.
I Massemord sono senz’ombra di dubbio una band dalle idee chiare, dotata di capacità tecnico-compositive non indifferenti: la loro ultima fatica è un prodotto ben confezionato che difficilmente deluderà i seguaci della fiamma nera, l’unico neo è una devozione esagerata e spesso palesata ai grandi nomi del black metal norvegese, che rischia di farli sembrare un po’ troppo derivativi; la valutazione rimane comunque positiva e possiamo consigliare l’acquisto di A Life-giving Power of Devastation senza troppe remore.
7.0