(Listenable Records, 2013)
1. Apex Terror
2. Fleshless-Deathless
3. For Terra
4. Remnant From A Long-Dead Star
5. Fallout
6. Xeno
7. Drone
8. Aftermath Hyperion
9. Versus
I francesi Otargos sono da sempre stati una realtà black metal di grande caratura e nel corso degli anni si sono spesso distinti per aver dato alle stampe dischi dotati di grande carisma e alti standard qualitativi. Ora, dopo alcuni anni dal precedente No God, No Satan, sono tornati per difendere con ferocia il posto guadagnato sui più alti gradini del podio.
Apex Terror è un disco che si presenta accattivante per diversi fattori, a partire dall’ottimo artwork, caratterizzato da atmosfere fredde e siderali, come pure per la produzione potente e glaciale, che aiuta ad esaltare i suoni perfettamente scanditi del combo di Bordeaux. A livello stilistico ci troviamo sulle coordinate del black metal finnico più oltranzista, mescolato con quella scuola francese che predilige suoni maggiormente corposi e dissonanti, il tutto rivisitato nell’ottica estremamente personale degli Otargos, i quali si sono sempre saputi distinguere dalle masse. Sentendo le prime tre tracce del platter siamo già in grado farci un’idea su cosa ci aspetterà in questo viaggio nei meandri del vuoto astrale, anche se un ascolto completo reiterato nel tempo risulta esssere l’unico modo per poter comprendere Apex Terror in tutte le sue sfaccettature. Il primo brano attacca con una marcetta militare a suon di rullante mentre in sottofondo prendono corpo atmosfere oscure e dilatate, sopra le quali compaiono chitarre che con precisione chirurgica sciorinano riff dal dna 100% black metal, concedendosi persino alcuni maestosi solos; si passa poi a “Fleshless-Deathless”, caratterizzata da un black/thrash melodico che ricorda il primo disco dei Devian infarcito di alcune ritmiche southern dall’incedere piuttosto lento e cadenzato. “For Terra” è un brano più classico in puro stile Otargos, nel quale atmosfere dilatate ed astrali si sposano con il black metal più feroce e sferzante, originando un devastante wall of sound che non fa prigionieri. Da segnalare anche l’accoppiata aperta da “Xeno”, intro strumentale dotata di un mood alieno e siderale che funge da apripista per la dirompente “Drone”, decisamente il brano più veloce ed aggressivo del lotto, che ricorda i Behemoth più in forma ma anche i connazionali Svart Crown, per via degli innesti death metal ed il riffing tanto dinamico quanto dissonante. La chiusura è affidata all’ottima “Versus”, caratterizzata da un andamento lento ed spettrale che poi muta orientandosi su ritmiche più tirate e strutturate su quel black metal primordiale e demoniaco tanto caro ai Mayhem di De Miisteris.
Gli Otargos ci hanno consegnato un lavoro sublime, un’opera davvero sopra le righe, andando a pescare da tutto il meglio che la scena black odierna può offrire e rimodellando il risultato secondo il loro personalissimo stile: Apex Terror, pur essendo un disco abbastanza complesso, non scade mai nel cervellotico. Le sue atmosfere uniche dal sapore “cyber” e alieno rendono quest’opera potenzialmente irresistibile anche per coloro che non amano il black metal, passatemi il termine, “standard”, tutto blast, scream rochi e satanismo; non mi resta quindi che dirvi di allacciare le cintura e augurarvi buon ascolto.
8.0