(Redrum Records, 2014)
1. Frankenpenis
2. Sperm Tsunami
3. Exotic Whore Infection
4. Asses Vampire
5. Beverly Hills
6. Squirt Queen
7. Psychopatic Longcock Massacre
8. Fake Cock Master
9. Samurai Sword Killing Pornstar
10. Funeralzilla
11. Orgasmic Vision
12. 1 Lunatic 1 Ice Pick
13. 300 Cocks
14. Silicon Slut
15. Handjobbers Unite
16. So Young So Slut
17. Kobe Tai
18. Brother Sun Sister Bitch
Nel fervente e sempre più prolifico underground extreme italiano bazzicano anche i Funeral Rape, promettente realtà pornogrind proveniente da Monza. Il trio in questione debuttò nel 2004 con il primo disco intitolato A Chainsaw In The Cunt, e da allora hanno fatto parecchia strada: seppur afflitti da frequenti cambi di bassista, la band non si è mai persa d’animo continuando a produrre full-length e split con una certa regolarità ed ora, dopo un periodo di silenzio, sono tornati con una nuova e sguaiatissima uscita.
Sperm Overdose porta egregiamente avanti la filosofia della band, ovvero suonare goregrind goliardico, groovy e cadenzato perfetto per scatenare la platea in sede live, il tutto rigorosamente legato a tematiche porno, perversioni sessuali varie e splatter. Occhio a non cadere in inganno però: dietro a testi al limite del demenziale ed intro squisitamente divertenti quasi tutte pescate dal meglio (o forse dal peggio) dei film porno italiani si cela un’anima violenta ed esplosiva espressa sotto forma di aggressione sonora, che stuzzicherà il palato di tutti i grinders e anche di buona parte dei deathsters. “Frankenpenis” attacca senza preamboli con un drumming incalzante ed una serie di riff taglienti che si uniscono ad un basso pesantemente distorto e sempre ben presente, per un minuto e mezzo di annichilimento sonoro. La successiva “Sperm Tsunami”, come anche “Squirt Queen” e “So Young So Slut”, rientra tra quei brani in cui il groove prende il sopravvento e le ritmiche si fanno più pesanti e rallentate, semplicemente perfette per scatenare il moshpit e i “balletti-grind” durante le esibizioni dal vivo. “Asses Vampire” si presenta come il classico brano porn-grind à la Cock And Ball Torture, mentre in pezzi come “Fake Cock Master”, “Samurai Sword Killing Pornstar” e “Orgasmic Vision” compaiono elementi legati all’old-school death metal che spostano le coordinate sonore su un death/grind malato vicino al tipico “Razorback sound”. Sul finale l’ignorantissima (in senso buono) “Handjobbers Unite” e “Kobe Tai”, una fucilata in pieno volto, con ritmiche terremotanti ed un pioggia di blast-beats come se non ci fosse un domani, breve ma di un’intensità inaudita e devastante.
Con una piacevole alternanza tra growl, pig squeals e qualche harsh scream, e con le sue ritmiche decisamente azzeccate, Sperm Overdose risulta divertente, massacrante e caciarone come ogni buona pubblicazione grind dovrebbe essere; nella sua mezz’ora di durata riesce a far leva su semplicità ed immediatezza evitando di risultare prolisso e di conseguenza portare alla noia l’ascoltatore. I Funeral Rape non inventano nulla e si tengono ben lontani da tediosi tecnicismi e da strampalate sperimentazioni, quella che propongono è musica violenta e genuina, cosa che farà la felicità di tutti i grinders; in ogni caso se la vostra dieta giornaliera è a base di pane e musica estrema concedete a questa pubblicazione un ascolto, difficilmente ve ne pentirete.
7.0