(Lacerated Enemy Records, 2014)
1. The Oath of Relinquishment
2. Desolation of Conjoined Embodiment
3. Craving of the Exotic Spores
4. Synthetic Aberration
5. Throne of Ooze
6. Oracles from the Netherrealm
7. Ere…the Sentinels
8. Tentacles of the Abyss
9. Oxidize the Mind
10. Retunding Our Humanity
11. Galerians (Interlude)
12. (Proto)Christ
La corrente “slam” del brutal-death metal continua imperterrita nella sua crescita, e tra il sempre più vasto bacino di nuove band che paiono spuntare di giorno in giorno come funghi, c’è sempre chi riesce a distinguersi risaltando per capacità tecniche e freschezza compositiva. Tra questi possiamo annoverare i multietnici Coprocephalic, formatisi nel 2012 per volere di tre scafati musicisti appassionati della forma più estrema del death metal e per nulla spaventati dall’enorme distanza che intercorre tra Taiwan e gli Stati Uniti.
Dopo l’ottimo debut album Gluttonous Chunks uscito nei primi mesi del 2013 i Nostri non sono certo rimasti in panciolle e, strumenti alla mano, utilizzando tutti i mezzi che la tecnologia ha messo a disposizione oggigiorno per superare le difficoltà dovute alla dislocazione geografica, hanno dato alle stampe il nuovo disco intitolato The Oath of Relinquishment, pubblicato tramite l’attenta e sempre valida Lacerated Enemy Records, subentrata alla meno rinomata Inherited Suffering Records. I Coprocephalic grazie all’ottima preparazione tecnica di ogni singolo membro sono riusciti a confezionare un disco dal taglio moderno, costruito intorno al sempreverde mood cyber-post apocalittico, un tema molto caro a tante formazioni dedite al brutal-death metal, riuscendo al contempo a mantenere inalterate le radici dell’U.S.-way Brutal Death Metal, dando grande risalto al proprio sound personale, ormai riconoscibile come marchio di fabbrica della band. “The Oath of Relinquishment” è un’intro decisamente carismatica che evocherà nella mente dell’ascoltatore paesaggi alieni in rovina, dominati da devastazione ed irti di contorte strutture cyber-punk; segue immediatamente “Desolation of Conjoined Embodiment”, un’esplosione di note riversate con furia e precisione chirurgica, batteria sparata a mille, blast-beats forsennati e ritmiche vorticose che si alternano ai tipici rallentamenti slam, il tutto in funzione di un sound freddo e assassino allo stesso tempo, senza tralasciare le cavernose parti vocali ad opera del guest Angel Ochoa (Disgorge/ Cephalotripsy). Questa formula si può riscontrare in quasi tutte le tracce con alcune varianti, come “Synthetic Aberration”, che si affida a ritmiche monolitiche e riff tecnici quasi cervellotici che ricordano i Deeds Of Flesh degli ultimi tempi, senza mai abbandonare quelle velocità sfrontate tanto care al combo sino-americano, oppure “Throne of Ooze”, massiccia, pachidermica, chiaramente ispirata all’operato dei colleghi Pathology e impreziosita dalla partecipazione di Matty Way, frontman della band californiana nonché massima personalità del brutal-death metal a stelle e strisce, e dall’uso di melodie disturbanti che faranno capolino a metà della traccia. In “Ere…the Sentinels” torna il classico slam pesante e violento à la Abominable Putridity, con un riffing massiccio e la continua alternanza di accelerazioni iperboliche con parti cadenzate spezza-collo; in chiusura la magniloquente “(Proto)Christ”, con la partecipazione di tutti e tre gli ospiti, che fonde alla perfezione lo spirito della nuova e vecchia scuola brutal death metal, riportando in auge le atmosfere presenti nell’intro sfumando, sul finire, verso un vuoto siderale.
Mi pare giusto fare i dovuti complimenti ai Coprocephalic, una band dalla spiccata personalità capace di interpretare lo slam brutal death metal in maniera eccelsa, dando all’ascoltatore tutto quello che ci si aspetta da un disco di questo sotto-genere, a partire dall’ottimo artwork, passando per quella perfetta commistione tra brutalità, velocità assassine, pesantezza e produzione moderna il tutto rifinito dall’ottimo growling di Larry Wang che ha ben poco da invidiare agli esimi ospiti presenti in questo The Oath of Relinquishment; promossi a pieni volti, attenderemo con ansia le uscite future.
7.5