Per ogni compleanno che si rispetti viene organizzata una festa: Vengono invitati gli amici, c’è da mangiare e da bere e si organizza qualche gioco, uno spettacolino o giù di lì. Quando è grindontheroad.com che compie gli anni è più o meno la stessa cosa. Nel circolo dei Malfattori di Poggio Torriana (Rimini) il 25 Ottobre si è svolto questo party all’insegna della musica estrema, nella serata siamo stati accompagnati da diversi gruppi che si sono esibiti a partire dalle 21 fino all 2 di notte, cinque ore di festeggiamenti e chitarre pesantemente distorte, una delle feste di compleanno più divertenti alle quale abbia mai partecipato.
Aprono le danze in perfetto orario i Sedna che prendono il posto dei Dementia Senex, purtroppo quest’ultimi hanno avuto un problema dell’ultimo momento e non hanno potuto partecipare, ma poco male, il ‘’rimpiazzo’’ è stato di qualità. Forgiatori di un post Black Metal veramente dilatato e psichedelico scaldano gli animi e le menti dei pochi (per ora) presenti in sala, non pensavo che riuscissero a trasmettere la loro musica dal vivo con così efficacia nonostante siano solo tre componenti, in sede di registrazione di può far tutto ma sul palco è lì che tutti i nodi vengono al pettine. La furia e la calma alternati dal terzetto di Cesena funziona molto bene dal vivo, una sezione ritmica imponente e un’unica chitarra ben calibrata dalla distorsione e dall’uso di svariati effetti, l’alternanza delle voci scambiate sul palco tra chitarrista e bassista rendono onore a questa band in sede live, convincente anche l’uso della macchina del fumo sul palco, e anche se la gente era poca si sono trovati benissimo e a loro agio dopotutto la loro musica molto intimistica ben si sposava alla situazione, ma comunque rimane un vero peccato per chi ancora non era arrivato esserseli persi.
A seguire come uno schiaffo in piena faccia ci troviamo davanti agli Storm{o} e la situzione prende una piega del tutto nuova: Schizzati e pazzi, questi ragazzi sono dei veri animali da palco. Guidati dall’adrenalinicità della loro musica menano fendenti Post Hardcore su tutta la sala, che ora è ben più gremita di prima, non con qualche piccolissima imprecisione (frutto forse di qualche problemino sul palco, i suoni in genere risultavano un po’ impastati) fanno della loro performance un vademecum di cosa vuol dire rabbia e sudore, una band che fa del live una missione di massima importanza.
Gli Hungry Like Rakovitz sono i terzi in scaletta ma a quanto pare non sono terzi a nessuno, rispetto ai loro predecessori il loro impatto fisico è minore ad eccezione del cantante Rubens che sembra un piccolo demonio senza pace che si agita tra le fiamme dell’inferno. Per quanto riguarda la performance musicale sono stati ottimali, non una piccola imprecisione, non un errore e il suono usciva alla grande. Sono riusciti a far muovere il pubblico un po’ troppo statico del circolo dei Malfattori. La resa sonora e il modo di suonare netto hanno fatto uscire alla perfezione i suoni che compongono i loro lavori in studio ottimamente, è stato facile godersi la loro musica senza sforzare l’udito, tutto usciva in maniera spontanea e naturale, cosa che sembra sempre più rara oggigiorno.
Siamo in Romagna e giustamente ora è il turno di locali se così possiamo chiamarli, gli Hierophant prendono posto, in sala tutti sono molto attenti, si percepisce bene l’aspettativa del pubblico. Personalmente è la terza volta che mi capita di vederli dal vivo e non mi hanno mai deluso, sono carichi e canzone dopo canzone i ragazzi non si risparmiano anche in barba ad un pubblico piuttosto posato regalandoci due pezzi del nuovo lavoro che uscirà alla fine del mese sempre sotto Bridge Nine: Peste. Inganno e Inferno sono le due canzoni che ci vengono anticipate in quel del Circolo dei Malfattori, veloci e cattive sono perfette in sede live, la prima l’abbiamo potuta apprezzare come anticipazione del disco in streaming la seconda è uno dei regali che giustamente gli Hierophant hanno pensato di impacchettare ammantato di negatività in piena faccia e donare a grindontheroad.com, che compleanno sarebbe senza regali!? La performance è un po’ oscurata purtroppo da un suono non del tutto limpido e un po’ caotico ma niente di grave, chi si voleva scatenare e crogiolarsi nella violenza roboante della loro musica aveva tutte le possibilità di farlo.
Dulcis in fundo I Cripple Bastards, come ciliegina sulla torta compaiono sul palco, ci fanno attendere un po’ ma la partenza è immediata. Come scaletta percorrono un po’ tutta la discografia lasciando più spazio come giusto che sia a canzoni più recenti prese direttamente dai loro ultimi due lavori: Variante alla Morte e Nero in Metastasi. Si crea subito spazio sulle prime file, complice un pogo che non si è sviluppato purtroppo per gli altri gruppi, ma qui stiamo parlando dei signori del Grindcore Italiano. Il pubblico è molto più partecipativo in tutti i sensi, impossibile non accompagnare e fare il coro a Giulio the Bastard mentre i ragazzi eseguono pezzi come Italia di merda, Misantropo a senso unico, Sangue chiama ecc. Il nuovo batterista Raphael Saini percuote le pelli senza difficoltà, fresco di formazione non tradisce le aspettative come per l’appunto tutti i Cripple Bastards. L’unico neo dell’esibizione un piccolo incidente che può capitare a tutti, dopotutto il bello della ‘’diretta’’ è anche questo, una corda di chitarra si spezza (e ci credo, con tutte quelle plettrate violente!) verso la fine del esibizione e che fanno i finire gli ultimi pezzi del concerto con una chitarra sola, ma parliamo di veterani della scena, la cosa ha influito pochissimo sulla prestazione degli Headliner della serata.
Una festa molto ben riuscita, con bella musica e bella gente, non possiamo che attendere fiduciosi il prossimo compleanno.