(Here And Now Records, Unnamed Records, Forever True Records, 2014)
1. On/Off
2. Alessandro Moreschi
3. Prospero
4. L’appèl du vide
5. Falsi Bagliori
6. Bambino falena
“Una sensazione deve essere caduta molto in basso per accettare di trasformarsi in un’idea” è uno degli aforismi più intensi di Emil Cioran. Il gruppo veneto, oltre a prendere il nome dell’autore, sembra aver assimilato queste poche parole e averne fatto il proprio verbo.
Parliamo di poco più di diciassette minuti di doloroso hardcore carico di umori grumosi e catramosi. Come sempre più spesso succede, l’attenzione per le liriche è altissima e parte integrante del dolore che ci viene riversato in faccia. Nell’esordio dei padovani si passa da brani più strutturati, come “On/Off”, dotata di notevoli rallentamenti sludgy nel finale, a schegge fuori controllo come “Falsi Bagliori”. La brutalità riflessiva della traccia “Alessandro Moreschi” strizza l’occhio agli osannati Storm{O}, mentre l’interessante “L’appèl du vide” ha addirittura rimandi al punk contaminato con la new wave(!): un interessante amalgama che prende il meglio da quello che è il filone hardcore presente e passato, mantenendo comunque tratti distintivi.
Per chi ama la musica carica di violenza non fine a se stessa ma ragionata, il full-length dei Cioran è una scelta obbligata.
7.0