1. Frontschwein
2. The Blond Beast
3. Afrika
4. Wartheland
5. Rope of Regret
6. Between the Wolf-Packs
7. Nebelwerfer
8. Falaise: Cauldron of Blood
9. Doomsday Elite
10. 503
11. Thousand-Fold Death
Gli ormai famosissimi e giustamente sempre più acclamati Marduk ci avevano lasciato tre anni fa con l’ottimo Serpent Sermon, un disco che aveva lasciato il segno grazie alla sua completezza, al songwriting e ad un’oscura ferocia senza eguali; cosa aspettarci dunque dal nuovo arrivato Frontschwein?
Come potrete facilmente intuire dal titolo e dalla cover di quest’ultimo disco i Nostri si sono riavvicinati alle tematiche di guerra legate al secondo conflitto mondiale, una tematica alla quale la band era molto legata nei primi anni di vita. Ciononostante il sound non è certo involuto: sono state mantenute tutte quelle caratteristiche che la band aveva maturato sino ad oggi, con l’unica eccezione di aver definitivamente chiuso con certe sperimentazioni e contaminazioni che apparivano in Wormwood, in favore di una rinnovata malvagità e quell’impellente urgenza espressiva che aveva reso famosi gli show dei Marduk. La title-track attacca con un incedere militaresco, per diventare un brano veloce e martellante spruzzato qua e là da epiche velleità belliche che ricordano facilmente i Bolt Thrower. “Afrika” è un pezzo veloce ed arrabbiato di chiara matrice old-school, strutturato su un riff portante in up-tempo ed un refrain di facile presa; si prosegue con questa vincente formula sino a “Between the Wolf-Packs”, brano granitico dall’andamento cadenzato che gioca sull’alternanza tra tempi medi ed accelerazioni repentine. “Falaise: Cauldron of Blood” invece, uno dei pezzi maggiormente cupi ed oscuri del lotto, pesca a piene mani dalla scuola norvegese pur senza rinunciare alla maestosità luciferina tipica dei Marduk. La chiusura viene affidata a “Thousand-Fold Death”, ancora un brano rapido e diretto come la maggior parte delle tracce che compongono Frontschwein, arricchito da alcuni passaggi influenzati dal death metal dei primi anni novanta che riportano alla mente i già citati Bolt Thrower.
In cinquantadue minuti d’esecuzione non si riesce a trovare un solo neo o un brano meno ispirato degli altri. I Marduk hanno ancora una volta confezionato un lavoro egregio, curato nei minimi particolari ed in grado di rapire l’attenzione di qualsiasi blackster sin dai primi ascolti. Frontschwein riconferma il combo svedese come una delle più brillanti black metal band di tutto il globo.
8.0