(Relapse Records, 2015)
1. Time Machine
2. Forget You
3. Wake up
4. Floor
5. The Line
6. Forgive Me, Karma
7. Glow
8. Ear on the Fool
9. One Day
10. The Bear I
11. The Bear II
Un pregio della musica dei Royal Thunder è sicuramente quello di essere di facile ascolto sin dal primo approccio. La loro miscela di metal e classic rock crea immediatamente empatia sia con l’ascoltatore dello stoner/sludge metal in stile Baroness sia con l’amante del blues rock più datato.
Il retrogusto vintage che percorre tutto l’album è sicuramente dato dalla voce grintosa e graffiante di Miny Parsonz, anche bassista del gruppo: ascoltarla fa tornare subito alla mente le grandi donne del rock, come Grace Slick degli Jefferson Airplane, anche se un vero paragone con questa icona è a dir poco azzardato.
Nello specifico Crooked Doors è composto da undici tracce, tra le quali emergono l’hard blues di “Glow”, la migliore dell’album, ballate come “One Day” e le energiche esecuzioni di “Forgive Me, Karma”, “Floor” e “The Line”, solo per citare le più interessanti. Ben congegnati e dalla forte attitudine hard rock, i pezzi eseguiti dagli Royal Thunder filano lisci come il miglior pop; durante l’ascolto ci si imbatte in melodie che se non sforassero i canonici tre minuti radiofonici potrebbero essere inserite tranquillamente nella heavy rotation di Virgin Radio.
Crooked Doors è un album ben suonato, pulito e sincero, ma allo stesso tempo è un prodotto che rischia di risultare stucchevole per chi ama i suoni più estremi e distorti a cui ci ha abituato la Relapse Records. Per questo, se amate ascoltare prodotti più fruibili e mainstream, aggiungete tranquillamente un voto in più al giudizio definitivo, che è comunque già di per se più che positivo.
6.5