(Comatose Music, 2015)
1. Rock Filled Orifice
2. Human Skin Fuck Doll
3. Hung by Your Entrails
4. Destined for Surgical Defilement
5. Evisceration of Pre-Teen Cadavers
6. Chronicles of Perversion
7. Acid Cumbustion
8. Rusty Knife Defloration
9. Fermented Uteral Mastication
10. Sodomize Her Headless Corpse
11. Revisitate to Mutilate
Indubbiamente tra i pesi massimi della scena “slam” mondiale, i norvegesi Kraanium non smettono mai di deliziare gli appassionati del genere sfornando nuovi album con cadenza regolare, fungendo inoltre da fonte d’ispirazione per molte giovani leve in ambito brutal death metal.
La formazione capitanata dai fratelli Funderud si prepara a riconfermare la propria posizione sul podio grazie all’ultima fatica intitolata Chronicles of Perversion, un disco che mette subito in chiaro le proprie intenzioni (a partire dall’artwork tipicamente brutal/gore/splatter) e che non farà prigionieri, grazie alla sua indomita furia belluina che vi travolgerà lasciandovi senza fiato. Si parte subito in quarta con “Rock Filled Orifice”, brano incalzante caratterizzato da riff veloci e ritmiche terremotanti interrotte bruscamente da pachidermici rallentamenti slam e breakdown devastanti, una formula ideata e resa famosa dagli immensi Devourment rivisitata e magistralmente codificata dai Kraanium; il tutto, come sempre, è accompagnato dal growling profondo e gutturale del frontman Martin Funderud. Sulle stesse coordinate si muovono la gran parte delle tracce, tra le quali spiccano “Acid Cumbustion” e “Fermented Uteral Mastication”; interessanti anche la ultra groovy “Hung by Your Entrails”, costruita su strutture mutuate dal death/grind ma capace di pescare anche dal brutal death pesante e massacrante dei Disgorge(US), e la title-track, nella quale vengono messe in risalto le doti dei due axeman, che sciorinano riffoni quadrati e rasoiate 100% US way brutal death come se non ci fosse un domani. Il festival inumano di sangue, abusi e smembramenti si conclude con “Sodomize Her Headless Corpse” e “Revisitate to Mutilate”, brani d’assalto in cui il drummer Mitch Rider fa sfoggio di incalzanti blast-beats e repentini cambi di tempo quasi psichedelici, dando il colpo di grazia all’incauto ascoltatore.
Non tutti apprezzano lo slam, espressione estremizzata e rimaneggiata di un sotto-genere già di per se ostico a tutti coloro che non masticano solitamente death metal; chiunque però abbia un minimo di affinità con questa corrente stilistica non potrà che rimanere piacevolmente colpito dalla genuinità e validità di Chronicles of Perversion, un album dotato di carisma e spessore, entrambi elementi indispensabili per mantenersi a galla in una scena giunta ormai alla saturazione. Bando alle perplessità dunque, gettatevi subito a capofitto nell’ascolto di questo piccolo capolavoro targato Kraanium.
8.0