(Golden Antenna Records, 2015)
1.The Sacrifist, Pt.I (Through Dirge And Death)
2. Nothing Will Ever Change
3. Into Lifeless Embrace
4. She Is Alone
5. Bliss in All Sorrows Found
6. Only Now
7. Perished Bodies
8. Sadness in Our Ignorance
9. The Sacrifist, Pt. 2 (What Does Walking Away Leave Us)
I teutonici Planks sono da sempre stati apprezzati sulle pagine di Grindontheroad e la notizia del loro definitivo scioglimento non fu presa molto bene. Ralph Schmidt (chitarra e voce), tramite annunci sui vari social network, disse che il disco era comunque ultimato e che nel tardo 2015 sarebbe stato dato alle stampe tramite la loro storica etichetta Golden Antenna.
Nel precedente lavoro si intravedevano le potenzialità del combo e le aspettative non sono state disattese: Perished Bodies è infatti una logica evoluzione in termini di scrittura di Funeral Mouth. La sezione ritmica raramente accelera e il suono della chitarra predilige suoni limpidi piuttosto che pesantezza e distorsione a tutti i costi. L’iniziale “The Sacrifist, Pt.I (Through Dirge And Death)” riesce a far convivere il lato aggressivo del combo con la parte più romantica, attraverso una scrittura legata alla forma canzone e a refrain ottimamente riusciti, grazie alla potenza vocale e alle ritmiche martellanti. Con la successiva “Nothing Will Ever Change” i Planks vanno oltre, scrivendo il loro brano più melodico, dotato per la prima volta un cantato pulito, che lo rende cupo e disperato. L’interessante collaborazione con la cantante Leonie Marie Lollmann del gruppo screamo Svffer aggiunge ulteriore varietà alla proposta in “She Is Alone”, che vira verso un posthardcore sinuoso e ferale nei momenti più tesi. “Into Lifeless Embrace” e “Perished Body” sono invece i brani più brutali del lavoro, il primo per la sua impostazione macina riff e il secondo, forse il più vicino al passato del gruppo, per il suo intervallare momenti di calma a sfuriate black metal.
Tutto il disco è permeato dalla sensibilità tipica della new wave inglese e il risultato è uno strano ibrido nel quale gusto melodico e brutalità convivono in maniera del tutto naturale. Nella finale “The Sacrifist, Pt. 2 (What Does Walking Away Leave Us)” è oltremodo evidente quanto detto: le chitarre per tutta la durata del pezzo non sono mai distorte. Tutta la cupezza del brano è negli arrangiamenti.
L’addio ai Planks è doloroso, come dolorosa è la loro musica. Sarà difficile trovare altri in grado di farci immergere in atmosfere tanto dense e cupe. Nelle note del cd Ralph scrive “We truly appreciate you made possible for us – this one’s for you” e noi non possiamo che ringraziare per questo ultimo suo grido soffocato.
8.0