( Nuclear Blast, 2012 )
1. Waste in Space
2. Repossession
3. New Dead Masters
4. Unholy Abductor
5. Idiot Check
6. Covered in Sick/The Barfer
7. You’re Cut Off
8. Authority Complex
9. Standards and Practices
10. Crushing Chest Wound
11. The Monster With 21 Faces
12. Jesus Freaks
13. The Fatal Feast
14. 12 Step Program
15. Death Tax
16. Residential Disaster
Negli ultimi anni si è assistito da una parte al ritorno del thrash metal di vecchia scuola, tipico della “Bay-area”, dall’altra alla nascita di svariate band dedite a un thrash piuttosto moderno e tecnico contaminato dal metalcore o dal groove metal. Questi fatti però non hanno minimamente toccato i Municipal Waste che, dalla loro formazione nel 2001, si ergono alfieri di un roboante ed alcolico thrash metal/crossover irrobustito e reso più sguaiato dalla componente hardcore punk. Questa loro peculiarità è stata motivo di disprezzo per taluni e di amore senza compromessi per altri, comunque la si pensi è doveroso elogiare la passione e l’impegno grazie ai quali i quattro ragazzi della Virginia hanno portato avanti la loro proposta musicale in maniera estremamente efficace.
The Fatal Feast è la loro quinta fatica in studio e a differenza del precedente Massive Aggressive, nel qualche era stata introdotta qualche innovazione, si dimostra un album fedele al 100% alla tradizione dei Municipal Waste. Spetta alla strumentale “Waste In Space” aprire le danze introducendo l’ascoltatore al delirio goliardico a base di zombies, horror, alcol e ignoranza che seguirà a breve. La seconda traccia “Repossession” parte subito in quarta, con un inizio al fulmicotone seguito da un incedere terremotante di chitarre e batteria per un mix esplosivo che vi lascerà senza fiato. Le tracce successive si mantengono più o meno sulle stesse coordinate inanellando una sequenza di riff assassini supportati da un drumming piuttosto incalzante e debitore al classico “tupa-tupa” tipico del thrash metal ottantiano. 16 brani che difficilmente superano i 3 minuti, per trentacinque minuti abbondanti di terremotante assalto sonoro nei quali risaltano pezzi come “New Dead Masters” e “Jesus Freaks”, vere e proprie “perle” che impreziosiscono questo album dimostrando l’ottima capacità di adattamento dei Municipal Waste che se la cavano bene anche nei brani un po’ più cadenzati e catchy.
Se state cercando qualcosa di tecnico e raffinato, qualcosa di innovativo o di ammiccante alle mode odierne, potete tranquillamente passare oltre The Fatal Fest. Se invece le vostre intenzioni sono di distruggervi il collo a furia di headbanging e pogare forsennatamente sull’onda di ritmiche cafone ed esuberanti, allora potrete acquistare questo disco a occhi chiusi, non ne rimarrete affatto delusi.
7.0