(Unique Leader Record, 2012)
1. Skin Graft Hieroglyphics 04:03
2. Metamorphignition 05:04
3. Sirens in Electric Veils Part 1 03:57
4. Sirens in Electric Veils Part 2 04:50
5. Blade Grasp Priesthood 04:41
6. Soliloquies of the War Machine 05:26
7. The Laughing Prophet of Doom 05:38
8. The Withered Hands of Mortality 03:41
9. The Omnipus 10:07
10. Opus Brahmanic 06:17
Quando ci si addentra nei meandri del technical-death metal non si sa mai esattamente a cosa si andrà incontro. Solo poche band riescono a rendere al meglio questa commistione di tecnica complessa e articolata con la furia grezza, violenta e indomabile tipica del death metal; a volte si finisce per creare brani ultra arzigogolati e fitti di virtuosismi fine a se stessi, oppure si partoriscono canzoni nelle quali non si riesce a seguire il filo logico e i troppi cambi di tempo finiscono per distruggere l’impatto sonoro delle stesse. Fortunatamente gli Arkaik rientrano a piano diritto in quella schiera di “eletti” che sanno maneggiare sapientemente violenza e tecnica, amalgamandole tra loro con ottimi risultati.
Metamorphignition è il terzo album di questa giovane band, formatasi agli inizi del 2004; notati sin dagli esordi dalla sempre attenta Unique Leader Records, i cinque californiani si sono subito rimboccati le maniche dando alla luce il primo EP due anni dopo e il full-length di debutto nell’aprile del 2007. La proposta musicale, come anticipato precedentemente, è un death metal tecnico e corposo in puro stile americano, con un occhio di riguardo a i cambi di tempo e alle parti più veloci e sostenute. Prendendo come modelli gli Origin, i Decrepith Birth e i Cryptopsy dei tempi d’oro, i Nostri hanno provveduto a dar forma a un platter di ottimo livello, il cui scheletro poggia su un riffing dinamico e al tempo stesso “pesante” che distribuisce rasoiate e break devastanti a più non posso, andando a creare strutture piuttosto complesse ma che ben si districano nella mente dell’ascoltatore. Ottime le parti di basso, che donano una profondità e una complessità ancor più totale ai vari brani, uniti tra l’altro da un drumming poderoso e sostenuto, dall’incedere veloce che martella senza sosta, offrendo alcune variazioni di tempo rocambolesche e raffiche di blast degne degli intramontabili Nile.
Analizzando nel dettaglio la tracklist troviamo in “Metamorphignition” e “Soliloquies of the War Machine “ i brani più completi, impreziositi da alcuni guitar-solos di pregiata fattura, mentre nell’accoppiata “Sirens in Electric Veils Part 1 “ e “Sirens in Electric Veils Part 2” viene fuori il lato più feroce della band, tra ritmiche spezzacollo e pesantissimi breakdown. Da segnalare anche “The Omnipus “, la traccia più lunga del disco nonché quella in cui compaiono maggiormente melodie ariose e parti più rallentate. Nonostante le influenze sopra citate gli Arkaik dimostrano di avere uno stile decisamente personale e riescono a rinnovarsi di album in album senza mai scadere nel già sentito e, allo stesso tempo, senza perdere di vista il tipo di musica proposta.
Metamorphignition si presenta bene a partire dalla copertina grazie ad un artwork superbo, e si dimostra altrettanto valido per quanto riguarda i contenuti musicali. Il combo californiano ha dato l’ennesima prova della propria bravura e coesione, non ci resta che promuoverli pienamente e goderci la loro ultima fatica.
7.5