Neffa > Canerandagio – Parte 2

A distanza di qualche mese Neffa pubblica la seconda parte di Canerandagio, un lavoro che ha sancito il suo rientro nel mondo del rap. Con la prima parte mi ero già espresso sulla cronaca artistica dell’uomo di Scafati, sul valore e sul significato di un ritorno così aspettato, desiderato, finalmente ascoltato e amato. Un album…

Intercourse > How I Fell In Love With The Void

Gli americani Intercourse si formano nel 2013 e da quell’anno in poi non hanno mai smesso di suonare, comporre, registrare. Il noise rock della band del Connecticut è ottimo, questo va riconosciuto subito prima di qualsiasi altra analisi. Nei temi trattati da Tarek Ahmed, vocalist abrasivo, instabile, seducente con quel range vocale che stupisce ad…

Årabrot > Rite of Dionysus

Quando si è in circolazione da parecchio tempo e si ha una penna prolifica, e fortunatamente ispirata come nel caso degli Årabrot, gli ascoltatori – e io sono prima di tutto questo – possono dormire sonni tranquilli, perché sanno che l’ennesimo parto discografico sarà una gioia per le orecchie. Questo Rite of Dionysus nasce dalle…

Born Of Osiris > Through Shadows

Dalla loro nascita sono passati diciotto anni e siamo giunti al settimo lavoro in studio per gli americani Born Of Osiris. Formazione che da sempre ha dovuto affrontare cambi di lineup, gli ultimi due abbastanza pesanti con l’uscita del tastierista Joe Buras l’anno scorso e di Lee McKinney quest’anno, che comunque risulta nei credits di…

Defacement > Doomed

“Tre album, tre centri. Il futuro è adesso.” Con questa frase chiudevo la mia recensione di Duality, terzo album in studio per i Defacement che ora, a distanza di un anno, tornano a elargirci la loro musica che è sempre in/un viaggio. Un po’ come loro stessi: due libici, un italiano e un olandese, che…

Orthodox > A Door Left Open

Gli Orthodox di A Door Left Open sono americani, arrivano da Nashville e, ovviamente, non sono da confondere con i doomster di Siviglia, loro omonimi. La distanza geografica non è la sola a differenziare i ragazzi del Tennessee dai loro colleghi spagnoli ma c’entra, in maniera ancor più evidente, lo stile musicale. Infatti i Nostri…

Deftones > private music

Nell’approntare questa recensione avrei voluto fare un gioco: ascoltare il disco ragionando come fosse un debutto di una band nuova, ai suoi esordi. L’avrei approcciato così per scrollarmi di dosso tutti i facili trappoloni che una band enorme come i Deftones si portano dietro. Troppo autorevoli, loro, per la Musica tutta; troppo influenti, gli album,…

Sumac & Moor Mother > The Film

Un album collaborativo tra due entità artistiche di tale spessore è un dono. I Sumac, che ben conosciamo per il loro girovagare tra scenari post-apocalittici e deserti di acciaio e distruzione, con quella proporzionata mescolanza di doom, sludge, noise e drone, da anni sfornano dischi che sono punti cardinali nel panorama estremo musicale. Moor Mother,…

Frammenti > MERCE

Dopo aver curato la pubblicazione di alcune news riguardanti il ritorno discografico – dopo vent’anni! – dei torinesi Frammenti, mi è sembrato giusto ascoltare e recensire questo nuovo album. Precisazione: non conoscevo la band e la loro proposta artistica è un po’ fuori dai miei radar ma penso che un bravo recensore (bravo = onesto)…

Viagra Boys > viagr aboys

Quando si parla degli svedesi Viagra Boys si parla di ottima musica deliberatamente sporca, grezza, cafona. La dimensione migliore per la band di Sebastian Murphy è quella live, dove danno davvero la pista a tantissimi altri colleghi. Come tiene il palco il leader dei Nostri, pochi altri al mondo; sboccato, irriverente, coreografico, sempre oltre le…